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Il ministro della Famiglia Eugenio Roccella insieme al ministro Nordio e al ministro Lollobrigida
«La Russa è un padre. Ricordo che è stato colui che ha proposto una manifestazione di soli uomini contro la violenza sulle donne». Sono le parole del ministro della Famiglia, Eugenia Roccella, nel corso della manifestazione “Il libro possibile”, a Polignano a Mare, contestate da una parte della platea. Uno dei figli del presidente del Senato è coinvolto in una vicenda legata alla denuncia di violenza sessuale presentata da una ragazza di 22 anni.
Roccella, come riporta anche il profilo Twitter ufficiale della manifestazione, si è espressa anche sul caso che coinvolge Daniela Santanchè. Il ministro del Turismo, al Senato, è intervenuta sul caso relativo alle proprie aziende. «Da garantista, credo che non ci sia necessità di dimettersi. Nessuno ha pagato per il caso Tortora», le parole di Roccella.
La Russa junior, Roccella nel mirino di Bonelli
«La contestazione alla ministra Roccella è doverosa e legittima. Inopportuna è invece la difesa della ministra nei confronti di La Russa, utilizzando il fatto che sarebbe stato il primo che ha proposto una manifestazione di soli uomini contro la violenza sulle donne, ma dimenticando che il Presidente del Senato è anche il primo che, da seconda carica dello Stato, interroga il figlio accusato di stupro, lo assolve e attacca la ragazza vittima», dice il co-portavoce nazionale di Europa verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli.
«Anche il paragone tra Daniela Santanchè ed Enzo Tortora é assolutamente fuori luogo, irriguardoso ed inopportuno. Segnaliamo che passano i giorni e Giorgia Meloni continua a stare in silenzio: non una parola di vicinanza per la ragazza che ha denunciato lo stupro. Questo é un governo che si sta riempiendo di vergogna», conclude Bonelli.