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Italian Premier Giorgia Meloni holds the 2024 year-end press conference, in Rome, Thursday, Jan. 9, 2025. (AP Photo/Alessandra Tarantino)
«Dunque la notizia di oggi è questa, il procuratore della Repubblica Francesco Lovoi, lo stesso del diciamolo fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona, mi ha appena inviato un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del cittadino libico Almasri». È l’annuncio via social della premier Giorgia Meloni, che parlando in un video su Facebook mostra alla telecamera il foglio dell’avviso di garanzia, inviato anche ai Ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, e al Sottosegretario Alfredo Mantovano.
L’avviso è stato inviato «presumo a seguito di una denuncia che è stata presentata dall'avvocato Luigi Ligotti, ex politico di sinistra molto vicino a Romano Prodi, conosciuto per aver difeso pentiti del calibro di Buscetta, Brusca e altri mafiosi», prosegue la presidente del Consiglio. Che poi passa ai fatti, ovvero la scarcerazione e il rimpatrio del generale libico su cui pende un mandato di cattura della Cpi: «La Corte penale internazionale, dopo mesi di riflessione, emette un mandato di arresto internazionale nei confronti del capo della polizia giudiziaria di Tripoli. Curiosamente, la Corte lo fa proprio quando questa persona stava per entrare sul territorio italiano, dopo che aveva serenamente soggiornato per circa 12 giorni in altri tre Stati europei. La richiesta di arresto della Procura della Corte penale internazionale non è stata trasmessa al ministero italiano della Giustizia, come invece è previsto dalla legge, e per questo la Corte d'appello di Roma decide di non procedere alla sua convalida. A questo punto, con questo soggetto libero sul territorio italiano, piuttosto che lasciarlo libero, noi decidiamo di espellerlo e rimpatriarlo immediatamente per ragioni di sicurezza, con un volo apposito, come accade in altri casi analoghi. Questa è la ragione per la quale la Procura di Roma oggi indaga me, il Sottosegretario Mantovano e due ministri allora».
«Io penso che valga oggi quello che valeva ieri – conclude nel video -. Non sono ricattabile, non mi faccio intimidire. È possibile che per questo sia, diciamo così, invisa a chi non vuole che l'Italia cambi e diventi migliore? Ma anche e soprattutto per questo intendo andare avanti per la mia strada a difesa degli italiani, soprattutto quando è in gioco la sicurezza della nazione, a testa alta e senza paura».