PHOTO
Rivendica la porta chiusa al Movimento 5 Stelle e punta il dito contro la politica dell'odio. Matteo Renzi chiude la terza e ultima giornata della Leopolda 2018 col consueto stile e dando appuntamento all'anno prossimo, con una data da segnare già sul calendario: il 25 ottobre del 2019. Non un giorno a caso, specifica l'ex segretario, «saranno 10 anni esatti dalla cosa più difficile fatta da sindaco di Firenze: pedonalizzare piazza Duomo. Nessuno ci credeva che l'avremmo fatta, e invece la pedonalizzazione l'abbiamo fatta proprio da quel giorno». Renzi è convinto che l'opposizione faccia bene alla sua Leopolda, «l’unico problema è che ciò fa male al Paese perché chi è al governo sta mandando l’Italia contro un muro», spiega l'ex premier, prima di rivolgersi direttamente ai due ex premier: «Caro Matteo, Caro Luigi, i mercati ballano dopo il giudizio di Moody’s. I cittadini ne pagheranno le conseguenze. I mercati non sono degli gnomi brutti, sono coloro che ti danno o non ti danno le risorse per vivere. Se volete un consiglio, fermatevi finché siete in tempo, non state mantenendo le promesse elettorali e state sfasciando i conti pubblici», incalza Renzi, prima di ripercorrere i giorni convulsi del dopo 4 marzo, col no del Pd a un'intesa con i grillini. «Abbiamo fatto politica quando abbiamo detto di no al governo con i 5Stelle. Io ho rappresentato un pezzo di popolo in quel momento», rivendica. «Dicevano: “Dai romanizzate i barbari, dai civilizzate i grillini, politicizzate l'antipoltica”. C'era un disegno sostenuto da molte personalita. Il loro disegno era trasformarci in piccoli alleati saggi dei 5 stelle e pensavano che l'ala moderata della destra altrettanto con Salvini, per fare un bipolarismo tra un populismo di sinistra e uno di destra». Anche perché, suggerisce l'ex premier, i barbari si erano già “romanizzati” da tempo. «Il guru di Luigi Di Maio si chiama Enzo Scotti, un ex Dc, ha fatto il ministro, lo chiamavano Tarzan per la facilità con cui passava da una corrente all’altra, ha fondato la Link University. È il vero punto di riferimento del tentativo di pezzi di classe dirigente».Poi Renzi parla dell'odio con cui i grillini hanno attaccato il Pd negli ultimi tempi «La campagna di odio che abbiamo ricevuto in questi mesi è senza precedenti. Qualcuno dice che bisogna rispondergli, ma vi dico che l’odio fa male ed è un boomerang che tornerà in faccia a costoro. Chi vive di odio vive una stagione», spiega l'ex premier. «Quest’odio porterà i giacobini sul patibolo: chi vive di odio vive una stagione, crea un clima, ma poi alla fine ne paga le conseguenze. Non abbiamo ceduto al rancore, all’ideologia e alla rabbia, anche se viviamo nei tempi di manganello web».Le parole più dure Renzi le riserva per il presidente della Rai Marcello Foa, definito «un bugiardo, e una fake news che cammina», dice. «Il presidente della Rai ha detto a un giornale israeliano che l'intero gruppo parlamentare del Pd e finanziato da George Soros. Chiedo ai parlamentari del Pd in Ue domani mattina di denunciare il presidente della Rai per calunnia e diffamazione. Vergogna».Infine un appello ai simpatizzanti per la creazione di comitati civici. «Tornando dalla Leopolda mettete su un comitato civico, non sono i comitati di Renzi, ma di chi non si arrende a un futuro dell'ignoranza. Se c'e uno a cui sto antipatico vale doppio», dice. «Dicono: fate i comitati ma non ci sono elezioni, non ci sono primarie... Noi non li facciamo per votare ma per coinvolgere le persone, per la comunità come fattore costitutivo dell'Italia».