Comincia in orario, e visto l’argomento è di per sé una notizia, l’informativa urgente del ministro dei Trasporti Matteo Salvini alla Camera sui guasti e i disservizi sulle nostre linee ferroviarie. Il leader della Lega ha sciorinato numeri e dati, classifiche di puntualità e statistiche per difendersi dalle accuse dell’opposizione, che invece ha puntato tutto sulla presenza dei soli ministri del Carroccio al suo fianco.

«Un grande Paese come l’Italia non si fa e non si farà mai intimidire, lo dico perché da anni la rete ferroviaria è oggetto di attacchi - ha spiegato Salvini - Io scelgo di far parlare la realtà dopo i controlli effettuati: abbiamo un quadro di esplosioni, incendi dolosi, incidenti, problemi elettrici. Problemi che, dopo le denunce e gli esposti, non si sono più verificati. Un escalation preoccupante che non abbiamo mai voluto sottolineare per senso di responsabilità, in attesa di raccogliere informazioni più precise».

Insomma il leader della Lega grida al complotto, o quantomeno al sabotaggio, come fa ormai da giorni per spiegare i continui ritardi sulle nostre linee ferroviarie e guasti alle stazioni. «Consentitemi di esprimere il mio e vostro sostegno ai 92mila dipendenti del gruppo Ferrovie dello Stato e agli uomini e alle donne delle forze dell’ordine che ogni giorno sono impegnati in attività delicate e non meritano le troppo polemiche, insinuazioni e accuse che a volte ci sono anche sul loro operato - ha aggiunto Salvini - Voglio ringraziare il mezzo miliardo di viaggiatori che nel 2024 hanno scelto i treni del nostro Paese, una cifra record mai avuta prima, in crescita assoluta rispetto al passato. La promessa che facciamo è che faremo di tutto per garantire trasporti sempre più efficienti, sicuri e all’altezza di un grande Paese come l’Italia».

Ha parlato dei tre treni su quattro dell’alta velocità arrivati in orario lo scorso anno, ricordando che «in Germania il 35% dei treni arriva in ritardo». E ricordando poi i numeri di treni che percorrono i binari aumentato del 15% rispetto al 2018, «quando al Ministero c’era prima il Pd poi i 5S». E ricordando infine anche i tanti cantieri messi in campo grazie ai fondi del Pnrr, «che necessariamente possono portare dei rallentamenti sulla linea».

E se da FdI e Fi è arrivato il sostegno sperato, sulle barricate le opposizioni, a partire dal pd con l’intervento della segretaria Elly Schlein. «Da mesi le opposizioni chiedevano di avere notizie sulle ragioni di incrediibli ritardi e disagi - ha detto la leader dem - Lei ha detto che Fs si è scusata ma noi le chiediamo quando si scusa lei, signor ministro». E tira in ballo pendolari, studenti e lavoratori, «che vivono un incubo quotidiano». Per Schlein «non serve inaugurare cantieri, a tagliare nastri sono tutti bravi ma lei non fa più il ministro dell’Interno, l’unico spostamento a cui lei pensaè il suo al Viminale». Non è normale, per i dem, «che ogni singolo guasto, anche fisiologico, si trasformi in un disastro per l’intera giornata» e tira in ballo anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. «Volete forse accusare le opposizioni anche dei ritardi dei treni?».

Sia Iv che Più Europa poi notano l’assenza di ministri di Fdi e Fi tra i banchi del governo. «Il punto politico sembra un altro: a sostenerlo dai banchi del governo la delegazione leghista quasi al completo ma nessun membro di governo di FdI e Forza Italia. Un caso o un sabotaggio politico?», si è chiesto su X il deputato di Più Europa Benedetto Della Vedova, postando una foto dei banchi del governo durante l’informativa del ministro dei Trasporti. «Nessuna forza politica di maggioranza ci mette la faccia, solo il suo partito», rincara la dose il capogruppo di Iv alla Camera, davide Faraone.