Stanno diventano un problema politico nazionale i continui ritardi, guasti e proteste sulle nostre linee ferroviarie, con giornate al cardiopalma per i milioni di pendolari e il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, assediato dalle opposizioni e lasciato piuttosto solo dalla sua maggioranza. Tanto che il leader della Lega, che ha rinunciato a rispondere al question time alla Camera sostituito dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, si è difeso citando l’esposto di Fs che parlava di possibili sabotaggi sulle linee.

«Il Mit prende atto con estrema attenzione dell’iniziativa del gruppo Fs che ha deciso di presentare alle autorità un esposto alla luce di troppi episodi sospetti che hanno avuto ricadute sulla circolazione ferroviaria - si legge in una nota del ministero dei Trasporti - Il Vicepremier e Ministro Matteo Salvini segue con il massimo scrupolo tutte le problematiche relative ai trasporti e - a proposito di ferrovie - ha sempre richiamato la necessità di garantire un servizio all’altezza nonostante i numeri record di cantieri, passeggeri e treni in circolazione che mettono sotto pressione tutto il trasporto su ferro. L’esposto del gruppo Fs alle autorità è un fatto rilevante e molto preoccupante: il Ministero auspica chiarezza nel più breve tempo possibile».

All’attenzione in particolare gli orari in cui si sono verificati alcuni problemi, «non può essere un caso che si tratti di quelli più complicati per la circolazione ferroviaria, con ricadute pesanti su tutta la rete», viene riferito, tanto che il tipo di guasti e la loro frequenza stanno «destando più di qualche interrogativo». Il documento, depositato negli uffici della Digos della Questura di Roma, finirà al vaglio della procura capitolina. Tra le possibili cause dei problemi a ripetizione, analizzano alcuni tecnici, c’è la grande congestione delle rete ferroviaria italiana, sulla quale circolano poco meno di 9mila convogli al giorno, di cui 377 ad alta velocità.

E mentre Ciriani in Aula parlava di «ritardi su percentuali in linea con quelle degli ultimi anni» e dunque «non ci troviamo di fronte a problemi cronici», Salvini battibeccava sui social con il leader di Iv Matteo Renzi. «Sei stato al Governo più tempo di me, buffone da quando tu fai il Ministro, è un ritardo continuo. Ma perché non ti dimetti come ti stanno chiedendo migliaia di cittadini?», ha chiesto l’ex presidente del Consiglio al leader del Carroccio che poco prima lo aveva attaccato, dopo le critiche sul caos treni, ricordandogli la promessa non mantenuta di lasciare la politica ai tempi del referendum.

E Iv, assieme alla altre opposizioni, ha chiesto a Montecitorio un’ informativa urgente del governo, con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, sulla situazione delle ferrovie, sui ritardi dei treni e sul diritto alla mobilità. «Chiediamo al ministro Salvini di venire in Aula a chiedere scusa ai cittadini italiani e poi rassegnare le sue dimissioni», ha detto il deputato pentastellato Antonino Iaria.

Dal Nazareno la leader dem Elly Schlein ha attaccato direttamente Salvini e Meloni, accusandoli di bloccare l’Italia. «Ogni giorno a causa di ritardi, disservizi e guasti ci sono milioni di lavoratrici e lavoratori che non riescono a spostarsi, i pendolari. ha detto Schlein a margine di un evento sulla scuola - Ma non è tutto perché anche gli studenti fanno fatica ad andare a studiare e quando mini il loro diritto alla mobilità stai eliminando anche il loro diritto allo studio».

Sulla stessa lunghezza d’onda il leader M5S Giuseppe Conte, che si chiede che fine abbia fatto Salvini. «Le Stazioni di Milano e Roma in ginocchio nei giorni scorsi, oltre 100 casi di interruzioni e criticità sulla linea ferroviaria da inizio anno, ma il Ministro dei Trasporti Salvini non viene in Parlamento, non spiega ai cittadini, non si ha notizia di provvedimenti, interventi e decisioni drastiche per rimediare a questi disastri - scrive l’ex presidente del Consiglio - Poco fa la Lega è uscita per sostenere gli esposti di Ferrovie contro i disservizi dei treni. Lo dicano chiaramente: hanno sospetti di complotti anche su questo?».

Pronta la risposta di Salvini, che insiste su ipotetici sabotaggi. «Danni causati volontariamente? Ritardi organizzati? I dubbi e i sospetti di Fs sono stati depositati ufficialmente alle autorità competenti - scrive nel tardo pomeriggio - Auspico risposte inequivocabili e rapide, perché sarebbe gravissimo fare battaglia politica sulla pelle dei lavoratori e dei pendolari. Da parte mia, ribadisco di seguire quotidianamente e con la massima attenzione quanto accade sul fronte dei trasporti e sono pronto ad andare a riferire in Parlamento».