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Calenda accordo Renzi
«Ci incontreremo per discuterne». In un'intervista a Repubblica, il leader di Azione, Carlo Calenda torna a parlare delle elezioni e delle alleanze. «Il problema del Pd è sempre lo stesso - sottolinea -, siccome non si sente in grado di rappresentare tutta la sinistra, mette dentro chiunque. Temevano che Fratoianni e Bonelli andassero con Conte. A fare cosa, Melénchon con la pochette? È finita a bordello e per la sinistra sarà una sconfitta clamorosa». È certo che non avrà bisogno di raccogliere le firme per presentarsi. «In ogni caso non ho problemi a farlo» e non ha paura che con la sua scelta di rompere con i dem favorisca la destra: «Non è detto che Meloni vinca. Prenderò molti voti in uscita dal centrodestra, ci sarà una grande onda di consenso come è accaduto a Roma - evidenzia -. Se vado bene toglierò tantissimi consensi alla destra nel proporzionale e questo compenserà il risultato dei collegi, anzi il saldo per loro sarà negativo. Posso mandare Forza Italia sotto il 3%». Calenda è pronto a discutere con Renzi per un'alleanza, ma precisa: «Un accordo tra di noi non è né scontato né banale - commenta -. Con Renzi ci sono rapporti deteriorati nel tempo, ci unisce una consonanza programmatica e ci dividono alcune scelte».