Che abbia staccato fino a settembre non è la formula più esatta per descrivere le vacanze di Silvio Berlusconi nella beauty farm di Merano. Perché è proprio la sua stessa “remise en forme” all’Hotel Palace di Henri Chenot, il celebre mago delle diete per vip, un annuncio politico vero e proprio. Che significa: mi sto preparando anche sul piano fisico per dare il massimo nella campagna elettorale, spiegano in ambienti vicini al Cav. Tra una dieta dimagrante, relax e un tuffo in piscina, Berlusconi studia a Merano strategie e linee del “tuffo” nella campagna delle politiche del 2018. Con i sondaggi alla mano che non smette mai di compulsare. Ce ne sarebbe intanto qualcuno secondo il quale se ristabilisse un’alleanza con Angelino Alfano anche a livello nazionale, non fermandosi alla Sicilia, il centrodestra perderebbe tra il 3 e il 5 per cento. Più che i veti della Lega Nord, che anche ieri con Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti tuonava «Con certi alleati si finisce male» ; «Dove c’è Ap non c’è la Lega», sono i numeri, le cifre concrete ad aver indotto Berlusconi a porre un alt a un possibile sviluppo della trattativa a livello nazionale con il suo ex delfino.

Anzi, come dicono dentro Fi «non ci ha mai proprio neppure pensato». Però così come è stato fatto con Ap in Lombardia e in Liguria, con Alfano, attraverso il coordinatore regionale Gianfranco Miccichè, la trattativa è tutt’altro che interrotta attorno al nome di Nello Musumeci in Sicilia. Da qui il Cav coltiva il sogno di ripartire con una vittoria dalla valenza tutta nazionale tesa a dimostrare: sono io e non Renzi il vero argine ai Cinque Stelle in Italia. E nell’isola si sa che il Pd è messo male, tant’è che starebbe a sua volta corteggiando Alfano per la dote di voti che ha nella sua terra. I sondaggi, di cui alcuni darebbero il centrodestra a livello nazionale addirittura al 35 per cento, però sconsiglierebbero Berlusconi a fare una lista unica con gli alleati, perché anche in questo modo la coalizione perderebbe consensi. Comunque sia, tutto è appeso all’incognita delle incognite di questo finale di legislatura: con quale legge elettorale si andrà a votare. Berlusconi ha rilanciato sul sistema elettorale tedesco con l’intento di far riaprire la trattativa a settembre dal Senato. E da Merano assiste con distacco alle esternazioni di Salvini che definisce «Berlusconi un grandissimo del passato», aggiungendo: «Ora vedremo se la gente lo sceglierà».

Intanto per controbilanciare l’offensiva leghista, volta ad estendere in tutta Italia il referendum sull’autonomia indetto in Lombardia e Veneto, ieri Forza Italia con in prima fila il presidente dei deputati Renato Brunetta, Mara Carfagna e Roberto Occhiuto, ha rilanciato con il sì al referendum per l’autonomia al Nord ma anche ad una maggiore presenza di “Stato efficiente” al Sud. Insomma, “regionalismo differenziato”.

Il punto per Fi è rafforzare e ampliare con nuovi contenitori di centro ( la cosiddetta quarta gamba) il vero centro che è Forza Italia. Le “migrazioni” per il ritorno nella casa azzurra al momento non segnalano altri movimenti. Si dice che Fi non sarebbe molto interessata a nuovi ingressi di ex Pdl, che più che portare consensi rischiano solo di creare scompiglio. Berlusconi sarebbe interessato piuttosto ad attrarre personaggi che provengono da quel mondo delle professioni, delle eccellenze, della società civile al quale fa sempre appello. Ecco perché c’è chi non dispera di far entrare nel gruppo azzurro alla Camera un pezzo da novanta come la campionessa di scherma Valentina Vezzali, che è nel gruppo Scelta Civica, da tempo corteggiatissima. Sarebbe un modo per chiudere in bellezza i lavori estivi. E per Berlusconi per prepararsi sotto i migliori auspici da Merano a quel “tuffo” nella campagna elettorale al quale è dedicata tutta la sua “remise en forme”.