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Si erano dati appuntamento sui social. «Alle 17 sotto palazzo Spada», cioè la sede del Comune. Ed Enrico Maggiolini, cittadino ternano, non ha mancato all’appuntamento con il sindaco Stefano Bandecchi, che gli ha sputato. Sì esatto, gli ha sputato perché, a detta del primo cittadino, Maggiolini, «insisteva per farsi sputare» e quindi lui ha espresso il desiderio dell’uomo.
Il tutto davanti alle telecamere, a qualche agente della Polizia municipale e alcuni curiosi. «Lei mi ha rotto i…per tutto il giorno, vuole uno sputo? Eccolo», ha detto Bandecchi prima di bere un goccio d’acqua e riversarlo sull’inerme cittadino, che rimane impassibile. Bandecchi si gira e lo manda a quel paese, ma non contento torna sui suoi passi e sputa di nuovo.
Gli agenti attorno controllano che la situazione non degeneri in violenza fisica, il sindaco chiede «per che partito voti?» a Maggiolini e poi gli intima di andarsene, ma lui non reagisce. «Non me ne vado, abito qui», risponde, e a questo punto Bandecchi si propone per riaccompagnarlo a casa. Spaesato, l’uomo chiede agli agenti se sia il caso, lasciando intendere che non si sente proprio sicurissimo a farsi riaccompagnare a casa dal sindaco, ma ricevuto l’okay i due se ne vanno, a braccetto. Qui le riprese finiscono, con i due che discutono animatamente ma uno di fianco all’altro. La scena è paradossale.
«Per me i desideri degli altri sono da esaudire e così è stato - ha scritto poi su Instagram il sindaco - Per i moralisti inutili, basta non rompere i cogl… e tutto fila sempre liscio». Il video spopola sui social e viene commentato anche dal leader di Azione, Carlo Calenda, che lo riposta con un messaggio. «Solo una riflessione marginale - scrive Calenda - Qui sopra è tutto un fiorire di “la politica fa schifo” e “i politici di una volta avevano senso delle Istituzioni” etc. Questo tipo che sputa in faccia ad un cittadino non è stato nominato da un potere occulto Sindaco di Terni. È stato eletto. E posso anche essere fiero di non aver permesso che Renzi lo mettesse nelle liste del terzo polo, ma a poco è servito visto che poi ha stravinto le elezioni comunali. Forse sarebbe il caso di far cadere la retorica autoassolutoria dei politici cattivi e il paese buono. Forse, almeno in questo caso, possiamo concludere che i cittadini hanno coscientemente deciso di sputarsi in faccia da soli».