C’era un accordo di massima tra Stefano Bandecchi e Donatella Tesei, candidata alla presidenza dell’Umbria per il centrodestra, affinché quest’ultima accettasse l’entrata in coalizione del sindaco di Terni con la sua Alternativa Popolare: evitare uscite “pericolose” almeno fino al voto.

Ha resistito per lunghe settimane, Bandecchi, tra volantinaggi e video sui social. Ma è proprio sui social che non si è trattenuto, e ieri sera ne è uscito con una frase che ha provocato la reazione del centrosinistra e, chissà, forse anche un’alzata di sopracciglia da parte della presidente uscente in cerca di riconferma.

I fatti. Tutto nasce da un’utente che accusa Bandecchi di «elemosinare i voti». E lui risponde a modo suo, come ormai ci ha abituati. «I voti non li elemosino di certo, al massimo li compro o li prendo di prepotenza», scrive il primo cittadino. Apriti cielo. Nemmeno il tempo di metabolizzare l’uscita del sindaco che M5S e Avs chiedono a Tesei di prendere le distanze.

Con la sua frase Bandecchi «che cosa vuole dire? C’è una campagna elettorale aperta e Bandecchi afferma di comprare i voti o peggio di prenderli con prepotenza? Significa che paga gli elettori o li minaccia?», chiede Elisabetta Piccolotti, deputata umbra di Alleanza Verdi Sinistra, che aggiunge: «Anche questo verrà derubricato a una boutade di questo squallido personaggio? Il centrodestra e la Presidente Tesei prendano le distanze da quest’uomo e lo caccino dalla loro coalizione».

E se c’è chi presenta un esposto in Procura come la deputata del Movimento 5 Stelle, Emma Pavanelli che spiega di non aver «mai mancato di esprimere quanto il modo di fare politica del primo cittadino di Terni si ponga all’antitesi rispetto alla mia visione, ma a tutto c’è un limite» e che «il confine che non può mai essere valicato è quello della legalità, soprattutto in un momento delicato come quello attuale, a pochi giorni da un voto fondamentale per l’Umbria», la questione arriva in Aula alla Camera, per bocca dal vicecapogruppo Avs Marco Grimaldi: «Il ministro Piantedosi verifichi con il prefetto di Perugia se ci sia stata una compravendita di voti». Quelle di Bandecchi, aggiunge, «sono parole inaccettabili, il Viminale faccia luce».

Ma è a Pavanelli che Bandecchi risponde direttamente, postando un altro video sulla sua pagina Instagram e compiacendosi dell’esposto. «Meno male, così almeno la magistratura potrà indagare e poi ci diranno se i voti li pago davvero o se era solo un modo di dire - commenta Bandecchi - Ma ancora i Cinque Stelle dell’uno vale uno parlano? Altenativa popolare è il mio partito e non è il partito dei vaffa finti come il M5S ma quello dei vaffa veri».

Insomma dopo Amministrative ed Europee è arrivato il momento del “ciclone Bandecchi” anche a queste Regionali, quando mancano ormai una manciata di giorni al voto. E se dopodomani il centrodestra si riunirà all’auditorium di San Francesco al Prato di Perugia alla presenza di tutti i leader della coalizione, sembra ormai certo che il centrosinistra eviterà la photo opportunity del campo largo che è stata fatta in Liguria e che fu fatta per la prima volta proprio in Umbria, a Narni, quando il leader Pd era Nicola Zingaretti e prima del disastro elettorale che consegnò la Regione proprio a Tesei.

Ma domani si vedrà in Umbria Giuseppe Conte, che farà tappa a Terni, Marsciano, Foligno e Perugia, e il duo Fratoianni e Bonelli, che saranno a Foligno, mentre la segretaria del Pd Elly Schlein, che sta girando ormai da settimane la Regione in lungo e in largo. In giornata sarà in Emilia-Romagna per lanciare la volata a Michele De Pascale.