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Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla presidenza del Consiglio
Quelle del presidente del Senato Ignazio La Russa sull'attentato di Via Rasella sono state «parole sbagliate» come «un fallo di reazione» dopo che «la sinistra si è messa a parlare ininterrottamente di fascismo». E così «può capitare che uno sbaglia e replica». Lo ha detto il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Giovanbattista Fazzolari ospite del Caffè della domenica di Maria Latella su Radio 24.
Fazzolari lamenta «una strategia dell'opposizione e della grande stampa per creare polemica pur di non parlare di cose importanti, io ne sono stato l'esempio più lampante con la proposta totalmente falsa di insegnare il tiro nelle scuole».
La visita di Giorgia Meloni al presidente Mattarella
«Il fatto che il presidente della Repubblica e quello del Consiglio si confrontino spesso sui grandi temi fa parte della sana dialettica tra istituzioni dello Stato» ha aggiunto Fazzolari, parlando a Radio 24 del
colloquio tra Meloni e Sergio Mattarella. «Non c’è stato nessun richiamo da parte del presidente Mattarella a Giorgia Meloni, sono ricostruzioni che non stanno né in cielo né in terra», ha spiegato Fazzolari.
Il rapporto con Mario Draghi
«Non so se Giorgia Meloni e Mario Draghi si sentano spesso ma sicuramente c'è un rapporto di grande stima tra loro nata già all'epoca del governo Draghi quando FdI era all'opposizione» ha sottolineato Fazzolari. «Giorgia Meloni è una persona che da sempre ha dimostrato di agire sempre e soltanto negli interessi della nazione, dunque non ha nessun imbarazzo anzi, ha molto piacere a confrontarsi con persone che reputa valide, a prescindere dal percorso politico di provenienza», ha dichiarato Fazzolari. «Personalmente devo dire di essere stato molto felice di avere avuto Mario Draghi premier in una fase storica delicata come quella del conflitto in Ucraina, se non avessimo avuto un premier come lui non avremmo avuto la schiena così dritta. Draghi è stato un valore aggiunto».