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E fu così che la stampa inglese scoprì il sesso. Era il 1963 e le copertine sostituirono i grigi maschi aristocratici vestiti di tweed con una ragazzina di 21 anni, nuda a cavalcioni su una sedia. Lei si chiamava Christine Keeler ed è morta il 5 dicembre a 75 anni: in quell’anno di piena swinging London fece tremare l’establishment britannico, dimettere prima un ministro e poi il governo conservatore di Harold Macmillan e impensierì i vertici dell’Mi5, i servizi segreti di sua Maestà.
Lo scandalo è passato alle cronache come il Profumo affaire e inizia ad una festa a Cliveden, nel Buckinghamshire. E’ la calda estate del 1961, da Londra sta iniziando la stagione della liberazione sessuale, per Bond street compaiono le prime minigonne e i Beatles cantano “Love me do”. Nella villa di proprietà di Lord Astor, distesa a bordo piscina con solo un asciugamano addosso, c’è anche Christine, che all’epoca ha 19 anni e fa la modella. E’ qui che la nota, per la prima volta, John Profumo. John ha 46 anni, ha una bella moglie che fa l’attrice ed è appena stato nominato Ministro della Guerra del governo conservatore in carica.
Tra i due inizia immediatamente una relazione, nulla più di un fling che Chaterine descriverà anni dopo come un «educatissimo rapporto sessuale di convenienza, con gingilli e regali», per di più non esclusivo. Profumo, infatti, non sa di essere diventato uno dei lati di un triangolo amoroso oltre che politico. Perchè, in piena Guerra Fredda, ai bordi delle piscine per ricchi le belle ragazze inglesi conoscono non solo ministri della guerra, ma anche ufficiali russi in odore di spionaggio.
Christine, infatti, è già l’amante di Yevgeny Ivanov - “Eugene” per gli amici inglesi - addetto militare all’ambasciata russa popolarissimo nei circoli diplomatici della capitale e sposato con Maya Gorkin, figlia di Alexander Gorkin, presidente della Suprema Corte sovietica.
Il triangolo ha vita breve, Profumo considera Christine nulla più di una relazione estiva e si affretta a troncarla quando i servizi segreti britannici che pedinano Ivanov ( e sorvegliano i membri del governo) lo avvertono dell’intreccio. Lo fa con una lettera, conservata da Christine e poi pubblicata dai giornali dell’epoca col nomignolo di “Darling” letter: «Darling, something’s blown up tomorrow night... I won’t be able to see you again until some time in September. Please take care of yourself and don’t run away. Love J. / Cara, mi è sorto un impegno per domani sera, non potremo vederci prima di Settembre. Prenditi cura di te e non scappare. Con amore, J». Parole che perseguiteranno Profumo fino alla morte e che mettono fine a quel mese e un giorno di flirt. Un mese e un giorno che costano a J. l’intera carriera politica.
La vicenda avrebbe potuto chiudersi con un biglietto d’addio nemmeno troppo sentito, invece il tabloid Queen inizia a pubblicare le prime indiscrezioni sui rapporti libertini di un esponente tory e la stessa Christine si lascia sfuggire più di un dettaglio scabroso.
Da quel momento in poi, è una caduta libera. Il governo sovietico richiama Ivanov, i laburisti intuiscono la portata dello scandalo e la stessa fotomodella inizia a offrire la sua storia ai giornali. Non solo, nella vicenda compare anche il nome dell’osteopata Stephen Ward, che ha portato Christine alla festa in piscina di Lord Astor ed è conosciuto nell’ambiente come procacciatore di giovani di bella presenza per le feste dei ricchi signori.
Profumo, allora, si comporta come un uomo del suo tempo e della sua classe politica: i giornali sono ancora restii a scandagliare la vita privata dei politici e la morale vittoriana insegna che tradire la moglie è ammesso ed è anche ammesso negarlo, purchè tutto rimanga sommerso.
Le regole del gioco però sono chiare: mentire in privato sì, ma non davanti al Parlamento. E il ministro della Guerra, incalzato dai suoi avversari politici, commette il primo passo falso: pronuncia un discorso davanti alla House of Commons, gremita di onorevoli. Riconosce la propria amicizia con Christine Keeler ma la definisce «priva di alcun elemento improprio», rincara minacciando querele contro chiunque «ripeta illazioni scandalose nei suoi confronti» e mette a tacere i giornali facendosi fotografare in compagnia della Regina madre ad un evento pubblico.
A far crollare il castello di carte, però, è un’inchiesta. Ward viene incriminato sia per le sue attività di procacciatore alle feste dei nobili che per i contatti con i russi e tra i testimoni sfila anche Christine, che ammette la sua relazione con Profumo e con Ivanov.
E’ il 31 maggio 1963, quaranta giorni dopo il discorso in aula di Profumo, e il suo bluff è stato scoperto. Il ministro è costretto ad ammettere di aver mentito al Parlamento e si dimette dall’incarico il 5 giugno, ma lo scandalo è al suo apice e ossessiona il dibattito pubblico inglese per tutto l’anno: i tabloid pubblicano ogni cosa, compresa la “Darling letter” e la fotografia di Christine Keeler nuda sulla sedia conquista le copertine di tutti i giornali. Così, il governo tory di Macmillan viene definitivamente travolto e i laburisti martellano sulla doppia morale dei conservatori, fino a che l’esecutivo è costretto a rassegnare le proprie dimissioni.
L’affaire Profumo è lo spartiacque che segna il passaggio culturale dalla paludosa politica di stampo vittoriano a quella moderna e rompe l’argine invisibile che fino al 1963 aveva separato la vita pubblica dei politici da quella privata.
Allo scandalo non sopravviverà nessuno: l’incolpevole Macmillan si ritira definitivamente dalla politica, lasciando il governo agli odiati laburisti. La bella Keeler viene condannata per spergiuro nella deposizione al processo Ward e sconta 9 mesi di carcere, senza mai più tornare alla sua carriera di fotomodella. Ward si suicida, Ivanov rimane in Russia, Profumo viene ostracizzato dal suo partito e abbandona la scena.
I due mariti, tuttavia, subiscono diversa giustizia privata da parte delle mogli tradite: Ivanov il russo viene lasciato dalla potente moglie e assegnato alla flotta del mar Nero, comincia a bere e viene trovato morto nel suo appartamento di Mosca a 68 anni. L’attrice Valerie Hobson in Profumo, invece, in perfetto stile inglese non si separa mai dal marito John e la coppia sparisce dalla vita pubblica, dandosi alla beneficenza e mimetizzandosi nel tranquillo East End. Lui, smessi la divisa e i lustri del governo, ha lavorato come volontario, pulendo i bagni dell’ente di beneficenza del suo quartiere.
Ecco l’eredità degli swinging sixties: mai mischiare bugie, sesso e potere. Oppure sì, ma pronti a pagarne le conseguenze.