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Sarà la sua Milano a salutare per l’ultima volta Silvio Berlusconi. Saranno funerali di Stato, mercoledì alle 15 in Duomo, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e di leader politici di ogni parte del mondo. Per motivi di ordine pubblico non è stata allestita alcuna camera ardente negli studi Mediaset di Cologno Monzese, come era in programma in un primo momento, e la salma resterà dunque ad Arcore fino al funerale.
Il leader di Forza Italia è morto questa mattina al San Raffaele, dove era ricoverato da venerdì per complicazioni dovute alla leucemia mielomoncitica di cui soffriva da tempo. Negli ultimi giorni le sue condizioni si erano aggravate, ma fino a martedì scorso ha lavorato riunendo gli esponenti di Forza Italia «per quasi quattro ore», racconta una fonte interna presente a uno degli incontri. Poi, nella notte tra domenica e lunedì, l’ulteriore aggravamento di salute che ha indotto i medici, nella prima mattinata, a chiamare i figli per stare accanto al padre nelle ultime ore di vita.
Se per Papa Francesco Berlusconi è stato «un protagonista della vita politica italiana, che ha ricoperto pubbliche responsabilità con tempra energica, in una nota Mattarella ha espresso «profonda tristezza» per la sua morte, descrivendolo come «un protagonista di lunghe stagioni della politica italiana e delle istituzioni repubblicane». Secondo il capo dello Stato «Berlusconi è stato un grande leader politico che ha segnato la storia della nostra Repubblica, incidendo su paradigmi, usi e linguaggi» contribuendo «a plasmare una nuova geografia della politica italiana».
Poco dopo è arrivato il ricordo del presidente del Senato, Ignazio La Russa, di quello della Camera, Lorenzo Fontana, e della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per la quale il leader di Fi «era soprattutto un combattente, un uomo che non aveva mai avuto paura a difendere le sue convinzioni e uno degli uomini più influenti della storia d’Italia». Secondo l’inquilina di palazzo Chigi «con lui l’Italia ha imparato che non doveva mai farsi imporre dei limiti, che non doveva mai darsi per vinta». Tra i primi a ricevere la notizia, mentre si trovava sul lago Maggiore per un’iniziativa politica, il leader della Lega Matteo Salvini, che ha parlato di Berlusconi come di «un grande italiano e un grande amico» e di «un vuoto difficile da colmare».
Ed è rientrato in fretta e furia da Washington il numero due di Forza Italia, Antonio Tajani, che ha descritto Berlusconi come «un fratello maggiore» e ha rilanciato il lavoro di Forza Italia, orfana del suo fondatore e leader indiscusso. Ma un ricordo del Cavaliere è arrivato anche dall’opposizione. In primis da Matteo Renzi, che pochi minuti dopo la sua morte lo ha omaggiato sui social. «Silvio Berlusconi ha fatto la storia in questo Paese - ha scritto il leader di Italia viva - Tanti lo hanno amato, tanti lo hanno odiato: tutti oggi devono riconoscere che il suo impatto sulla vita politica ma anche economica, sportiva, televisiva è stato senza precedenti».
Poi, a ruota, il ricordo di amici e avversari politici di ieri e di oggi. «Nel nostro lungo confronto politico abbiamo rappresentato mondi diversi e contrapposti - ha scritto l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi - ma la nostra rivalità non è mai trascesa in sentimenti di inimicizia sul piano personale, mantenendo il confronto in un ambito di reciproco rispetto». E se Achille Occhetto sottolinea il «rapporto umano, mai sgradevole» che aveva con il Cavaliere, per Massimo d’Alema «è indiscutibile il contributo che Berlusconi ha dato alla edificazione di un nuovo sistema e alla creazione, in Italia, di una destra legata al sistema democratico europeo.
Gianfranco Fini ne ricorda «la profonda umanità», mentre per Umberto Bossi «per tanti anni è stato come un fratello». Di «assoluto protagonista della vita pubblica italiana degli ultimi cinquanta anni» ha parlato l’ex presidente del Consiglio Mario Draghi, mentre per il leader di Azione, Carlo Calenda, Berlusconi «ha lottato fino alla fine contro la malattia con un coraggio incredibile».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche la segretaria del Pd, Elly Schlein, e il presidente M5S, Giuseppe Conte. Per la leader dem, che ha deciso di rinviare la direzione prevista per oggi in segno di rispetto, «con la sua scomparsa si chiude un’epoca», mentre per Conte Berlusconi «ha acceso e polarizzato il dibattito pubblico forse come nessun altro, e anche chi lo ha affrontato da avversario politico deve riconoscere che non gli sono mai mancati il coraggio, la passione, la tenacia».
I lavori di Camera e Senato sono stati sospesi fino a giovedì, e per domano il governo ha disposto il lutto nazionale e le bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici, già esposte a palazzo Madama, a Montecitorio e a Palazzo Chigi.