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L’OMAGGIO DELLA POLITICA
Se n’è andato in un momento complicato, con l’inflazione in aumento in tutta Europa e le sue teorie, classiche e rivoluzionarie al tempo stesso, che non possono più indicare la strada. Jean Paul Fitoussi è morto ieri a Parigi a 79 anni, dopo una vita dedicata allo studio dell’economia.
Professore di Economia a Sciences Po, era membro del consiglio scientifico dell’Istituto “François Mitterrand” e ha partecipato all’insegnamento in International relations, prima laurea magistrale in lingua inglese della Luiss. Nel nostro paese ha fatto anche parte del consiglio di amministrazione di Telecom Italia e del consiglio di sorveglianza di Banca Intesa Sanpaolo.
Nel corso della sua vita si è occupato di disoccupazione e inflazione, di economie aperte e dello studio della macroeconomia. In epoca di crisi economica, è stato un critico della rigidità nelle politiche di bilancio e di economia monetaria, la cosiddetta austerity.
L’eco della sua morte è giunta anche nella nostrana, con il ricordo di diversi leader ed esponenti di partito. Per il presidente del Consiglio, Mario Draghi, «le sue analisi macroeconomiche - brillanti, anticonformiste, mai banali - hanno accompagnato mezzo secolo di storia europea e contribuito a migliorare le politiche pubbliche dell’Ue e dei suoi Stati membri».
Il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, si dice «profondamente addolorato», definendo Fitoussi «un economista di grande valore e impegno morale». Il ricordo del leader M5S corrisponde anche all’ultima visita dell’economista in Italia. «Mercoledì siamo stati insieme per due ore a discutere nella sede del Movimento dell’attuale situazione economica, degli scenari geopolitici internazionali, delle molteplici diseguaglianze che si stanno moltiplicando e che rischiano di rompere la coesione delle nostre società - spiega Conte Uno studioso acutissimo, un conversatore affabile, un divulgatore impegnato da una vita intera in direzione dell'inclusione e della giustizia sociale: il pensiero economico perde un punto di riferimento».
Di «emozione e tristezza» parla invece il segretario del Pd, Enrico Letta, descrivendo Fitoussi come «un pilastro e un amico al quale devo davvero tanto», mentre per il deputato di Leu, Stefano Fassina, lo studioso francese era «uno dei pochi economisti non allineati al mainstream liberista». La sua denuncia della sottrazione della moneta al controllo democratico, spiega Fassina, «è sempre più attuale» .