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Patrick Zaky, lo studente e attivista egiziano detenuto al Cairo da febbraio, ha scritto dalla cella due lettere alla famiglia, datate 22 novembre e 12 dicembre. Nella più recente, Zaky scrive: «Spero che stiate tutti bene. Voglio accertarmi della salute della mia famiglia e di tutti i miei amici in Egitto. Certo, le recenti decisioni sono deludenti e come al solito, senza alcun motivo comprensibile. Ho ancora problemi alla schiena e ho bisogno di un forte antidolorifico ed erbe per dormire meglio». «Il mio stato mentale non va molto bene dall’ultima seduta. Continuo a pensare all’università e all’anno che ho perso senza che nessuno ne capisca il motivo. Mando il mio affetto a tutti i miei compagni di classe e amici a Bologna. Mi mancano molto la mia casa, le strade e l’università. Speravo di trascorrere le vacanze con la mia famiglia ma non accadrà per la seconda volta a causa della mia detenzione».