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DA BARI A FIRENZE, TANTE LE CITTÀ IN DIFFICOLTÀ
Si allarga il fronte dei sindaci italiani che chiedono al governo maggore attenzione nei confronti dei Comuni e dei loro Bilanci. E così, dopo il primo cittadino di Milano Beppe Sala, che aveva detto di non fidarsi di «un governo che non ascolta la città», sono tanti i gli amministratori locali ad associarsi all’appello del collega meneghino: da Bari a Firenze. Per Sala è impossibile chiudere il bilancio preventivo, visto che all’appello mancano 200 milioni di euro, una cifra che il Comune ha deciso di congelare precauzionalmente in attesa delle risposte da Roma. aveva «Noi dal governo abbiamo ricevuto per ristori e trasferimenti straordinari 478milioni nel 2020 e 467 nel 2021, e per il 2022 la risposta da Roma è zero», aveva detto Sala, «Come se nel 2022 i problemi fossero risolti. È macroscopicamente evidente che non si può costruire un bilancio equilibrato con numeri del genere». Ma quella del primo cittadino milanese, a quanto pare, non è una difficoltà isolata. A sostegno della causa scende in campo anche Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci. «I temi sollevati dal sindaco di Milano rappresentano le preoccupazioni di tutti i sindaci, che l’Anci da tempo ha esposto in maniera pressante in tutti gli incontri istituzionali», dice Decaro. «In questi anni il governo ha dato un importante sostegno ai Comuni impegnati a reggere l’impatto della pandemia senza intaccare le prestazioni e i servizi ai cittadini, ma la situazione rimane grave per i centri grandi, medi e piccoli, colpiti anche dall’impennata dei costi dell’energia e ora impegnati nell’accoglienza dei profughi dall’Ucraina senza aver ricevuto per questo alcun contributo», aggiunge il sindaco di Bari, convinto che «senza un intervento normativo, i bilanci di molti Comuni rischiano di andare in squilibrio. Spero che già dal prossimo decreto emergenze il governo possa dare le risposte che attendiamo».
E sposa la linea indicata da Sala anche il sindaco di Firenze Dario Nardella che su Twitter fa proprio l’appello «per salvare i bilanci dei Comuni. Le nostre città non sopporteranno un altro anno terribile, tra caro energia, inflazione, blocco dei cantieri per il costo delle materie prime, crisi economica conseguente al covid e alla guerra».