SI TRATTA DI MARINI, NATALINI E NASTASI. ZANETTIN: «MOLTI ASPETTI ATTENDONO DI ESSERE CHIARITI»

GIOVANNI M. JACOBAZZI

La procura di Genova ha aperto un fascicolo per falso aggravato a carico dei pm di Siena all’epoca titolari del fascicolo sulla morte dell’ex capo comunicazione di Mps deceduto dopo essere precipitato dalla finestra del suo ufficio il 6 marzo 2013, per la mancata verbalizzazione della perquisizione, con annessa ispezione informatica e sequestro, della stanza del manager. Ad essere indagati sono Nicola Marini, l'unico ancora alla procura di Siena di cui è da mesi procuratore facente funzione, Aldo Natalini, ora in Cassazione, e Antonino Nastasi, quest'ultimo oggi pm a Firenze. Gli interrogatori dei magistrati inizieranno mercoledì prossimo presso il Nucleo di polizia economico- finanziaria della guardia di finanza di Genova.

In particolare i tre, come si legge nell’avviso di garanzia, «omettevano di attestare che nelle ore precedenti, e in particolare dalle 21,30 sino a circa mezzanotte del giorno precedente, avevano già fatto ingresso nella predetta stanza prima che la stessa venisse fotoripresa dal personale della polizia scientifica». In quell'occasione, secondo i colleghi di Genova, avrebbero «manipolato e spostato oggetti senza redigere alcun verbale delle operazioni compiute e senza dare atto del personale di polizia giudiziaria che insieme a loro avevano proceduto a questo sopralluogo».

Marini, diffusasi la notizia dell’indagine a suo carico, ha diramato ieri una nota. «Il fatto provvisorio sul quale mi si chiedono chiarimenti - scrive il pm - è a mio avviso completamente e integralmente infondato. Ciò dimostra a mio avviso solo la particolare e doverosa attenzione della procura di Genova per questa vicenda che mi auguro sia la medesima che utilizzerà per le tante querele che in questi anni ho presentato per le numerose dichiarazioni false e diffamatorie nei miei confronti», ha aggiunto il pm.

«La Procura di Genova, il Consiglio superiore della magistratura, la Procura generale della Cassazione, erano stati informati già lo scorso febbraio di quanto avevamo raccolto durante le audizioni», ricorda il senatore di Forza Italia Pierantonio Zanettin, nella scorsa legislatura presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla morte di Rossi. «Quando abbiamo raccolto le dichiarazioni sia delle forze di polizia intervenute immediatamente dopo la morte di David Rossi e sia del colonnello Pasquale Aglieco ( ex comandante provinciale dei carabinieri di Siena, ndr) avevamo capito che potevano emergere profili di possibili reati e abbiamo allora immediatamente trasmesso tutte le carte ai vari uffici, ciascuno per i profili di propria competenza», prosegue Zanettin a proposito dell'indagine sui tre pm.

«A parte comunque il sopralluogo - prosegue Zanettin - ci sono anche molti altri aspetti che attendono di essere chiariti. Ad esempio, chi e perché ha cancellato il video in cui si vedono due persone uscire dalla sede della banca, o cosa ci facevano costoro alle ore 20 e perché sono usciti da un'uscita secondaria, o per quale motivo il portiere ha detto che tutte le porte erano chiuse e invece quella era aperta e facilmente fruibile. Aspettiamo gli sviluppi da parte della magistratura», conclude Zanettin.

La Procura genovese in passato aveva aperto un fascicolo per abuso d'ufficio dopo una puntata della trasmissione televisiva Le Iene in cui si parlava di festini a cui avrebbero partecipato i pm senesi che per questo avrebbero “insabbiato” le indagini sulla morte di Rossi. L'indagine era stata archiviata e gli atti trasmessi al Csm per eventuali risvolti disciplinari. Sul caso è intervenuto anche l’ex premier Matteo Renzi: «La Procura di Genova apre un'inchiesta sui pm senesi del caso David Rossi. Dopo 10 anni. Ma per un garantista questo non è il punto. Chi ha fatto quelle indagini a Siena si deve solo vergognare». Nessuna notizia, invece, dal fronte del Csm sugli eventuali profili di incompatibilità ambientale.