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LA RAGAZZA ROMANA ERA STATA ARRESTATA IN IRAN A SETTEMBRE
Ieri l’arrivo a Cianpino: «Sto bene sono commossa» Giorgia Meloni: «Vittoria della nostra intelligence»
«Il segretario generale Stoltenberg mi perdonerà se faccio una cosa irrituale. Come avrete saputo Alessia Piperno sta tornando a casa. Volevo ringraziare i nostri servizi di Intelligence, il sottosegretario Mantovano, e il ministero degli Esteri per il lavoro straordinario, silenzioso per riportare a casa questa ragazza.» Ha rotto così il consueto protocollo degli incontri ufficiali, ieri mattina, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, per annunciare la liberazione di Alessia Piperno, la ragazza romana trentenne arrestata a Teheran il 28 settembre scorso.
Una vicenda che si è conclusa definitivamente nel pomeriggio quando un aereo Falcon l'ha riportata in Italia atterrando a Ciampino alle 17 dove ad attenderla, oltre alla famiglia, c'era anche la stessa Meloni che ha lodato il lavoro compiuto dai nostri servizi di intelligence.
Le prime parole della ragazza sono state spese per rassicurare tutti sul suo buon stato di salute, come confermato dal titolare della Farnesina Tajani, per poi chiamare i suoi familiari che erano stati avvertiti dalla presidente del Consiglio. Alessia era stata fermata il giorno del suo compleanno per motivi che non sono ancora stati chiariti ed era stata portata nella prigione famigerata della capitale iraniana di Evin. Qui ad ottobre era scoppiata una rivolta che aveva provocato la morte di almeno otto detenuti, periti probabilmente nell'incendio divampato nel corso degli incidenti o forse uccisi dalle forze di sicurezza.
Nel penitenziario di massima sicurezza sono rinchiusi gran parte dei dissidenti e oppositori del regime degli Ayatollah, una circostanza che ha fatto ipotizzare un arresto legato al drammatico momento che vive l'Iran facendo temere il peggio.
Dopo la morte della ragazza curda Mahasa Amini, caduta nelle mani della polizia morale a causa di un hijab indossato in maniera non conforme, si stanno susseguendo manifestazioni di piazza molto spesso represse nel sangue con circa un centinaio di vittime tra i dimostranti.
Il regime ha piu volte imputato alla presenza di agenti stranieri l'organizzazione delle proteste. Proprio Alessia Piperno era arrivata in Iran proveniente dal Pakistan fedele alla sua professione di travel blogger e viaggiatrice che l'aveva già condotta in numerosi paesi del mondo.
Insieme a lei altri cittadini stranieri, probabilmente un francese e un polacco anche se altre fonti parlano di almeno nove persone forse tutte arrestate. L'arrivo in Iran è coinciso con l'inizio della rivolta antigovernativa e le autorità non hanno nascosto, anche se in maniera non ufficiale, che l'arresto sarebbe stato da mettere in relazione a questa contingenza.
Era stata la ragazza quattro giorni dopo la carcerazione a telefonare alla famiglia e a chiedere aiuto.
Da quel momento è iniziato un intenso lavorio diplomatico da parte della Farnesina, in quel momento guidata da Luigi Di Maio.
Contatti a luci spente dei quali si sa al momento molto poco. A sbloccare definitivamente la vicenda una telefonata ai massimi livelli tra il nuovo ministro degli Esteri Antonio Tajani e il suo omologo iraniano Hossein Amirabdollahian.
In ogni caso l'intelligence italiana era già riuscita a sapere che Alessia Piperno era stata messa in cella con una ragazza iraniana, che era in buone condizioni, aveva pasti regolari e aveva potuto incontrare anche un funzionario dell’ambasciata.
Il segno che la trattativa ha coinvolto diversi apparati Italiani proprio per la complessità politica che comportava dato il particolare momento storico che vive l’Iran.
A quanto sembra, a pesare positivamente è stata la interlocuzione particolare che l'Italia ha mantenuto con Teheran al contrario di altri paesi europei ( come ad esempio la Francia) che hanno scelto la linea dura, Alessia Piperno e infatti l'unica cittadina straniera che è stata liberata tra quelli arrestati durante le proteste.
Un ponte dunque che non si è mai interrotto e un capitale di fiducia speso in maniera proficua per una giusta causa. Un ulteriore segnale che la trattativa è stata condotta sui canali giusti è dato dal fatto che il rilascio è avvenuto prima che iniziasse un possibile processo, in caso contrario sarebbe stato tutto molto pù difficile sottrarre Alessia Piperno dalle maglie della giustizia iraniana e riportarla a casa sana e salva.