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Sarò anche io in piazza sabato 19. Non è il momento di dividere, ma di unire. Vogliamo portare i nostri temi e le nostre idee, perché questa opposizione non si riduca a parlare solo di immigrazione e tasse, ma anche e sopratutto di casa, lavoro, figli, salari e stato sociale».
È con questo Tweet che Simone Di Stefano, esponente di spicco di Casapound, annuncia la sua presenza alla manifestazione organizzata dalla Lega contro il governo, prevista sabato 19. Una notizia che ha subito generato polemiche, anche tra i partecipanti all’evento.
«Il movimento fondato e guidato da Gianluca Iannone non può essere considerato come una lista civica di area che aderisce», ha affermato il senatore di Fi Lucio Malan. E Ubaldo Pagano, deputato del Pd, affonda: «Andare in piazza con chi inneggia al Duce, ai saluti romani e al fascismo significa legittimare e condividere certi atteggiamenti».
Iannone ha parlato di «una criminalizzazione costante del nostro Movimento», mentre nella polemica è intervenuto anche Matteo Salvini: «Noi abbiamo aperto la piazza a tutti gli italiani di buona volontà, poi ovviamente la organizza la Lega e sul palco interviene chi decide la Lega. Questo giochino della piazza dei fascisti ormai fa ridere e non ci crede più nessuno. Sarà una piazza con almeno 100 mila italiani».