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Victoria Vdovychenko, co-responsabile del programma presso il Centro di Geopolitica dell’Università di Cambridge e direttrice del programma di studi sulla Sicurezza presso il “Centro per le strategie di difesa”, analizza il probabile approccio che avrà la nuova amministrazione statunitense, guidata da Donald Trump, verso l’Ucraina e l’Europa. «Man mano che il conteggio dei voti procede – dice al Dubbio la studiosa ucraina -, la tanto discussa “mono-unità” a Washington sembra prendere forma. Per la prima volta da anni sia la presidenza che la maggioranza al Congresso potrebbero appartenere al partito repubblicano».
Cosa ci si può aspettare dall’elezione di Donald Trump in riferimento alla guerra in Ucraina?
Il team di Trump afferma di essere impegnato nella creazione di una serie di strategie per risolvere la guerra della Russia contro l'Ucraina, ma finora Kyiv non ha visto risultati concreti o favorevoli. Una proposta importante proviene dal generale Keith Kellogg e da Fred Fleitz, due consiglieri vicini a Trump. Il loro piano è ambizioso. Prevede un cessate il fuoco lungo le attuali linee di battaglia, un rinvio indefinito dell’adesione dell’Ucraina alla Nato e il rafforzamento militare dell’Ucraina con un ampio supporto per garantire la pace. Tuttavia, con un esame più attento, la fattibilità del piano appare incerta.
L'idea che l’Ucraina possa cedere il 20 per cento del proprio territorio è poco plausibile. Altrettanto difficile è immaginare che Putin accetti una Ucraina armata dagli Stati Uniti. A livello interno, la possibilità che i legislatori repubblicani sostengano una simile proposta è altrettanto incerta. Nel breve termine, il piano sull’Ucraina prevede che il mio Paese rimanga fortemente dipendente da un continuo sostegno militare ed economico da parte degli alleati occidentali. Con il calo del sostegno pubblico e i cambiamenti politici in alcune Stati occidentali, mantenere questo aiuto potrebbe diventare sempre più difficile.
Se l’Occidente continuerà con la strategia del «sufficiente per non perdere ma non abbastanza per vincere», le discussioni a Kyiv rimarranno concentrate sulla deterrenza come strategia di vittoria. La logica dell'escalation controllata e del conflitto localizzato è condivisa sia dai repubblicani che dai democratici, così come la tendenza a ridurre gli aiuti esteri. Trump ne ha parlato spesso e con sicurezza, e il suo vicepresidente, J.D. Vance, lo ha sottolineato in particolare. Le priorità strategiche degli Stati Uniti non includono un conflitto nucleare con la Russia o la frammentazione della Russia in Stati più piccoli. Al contrario, si concentrano sul contenimento e sull'indebolimento della Russia attraverso un conflitto gestito, con la speranza di normalizzare le relazioni a lungo termine come contrappeso alla Cina.
Il rischio è che ci siano proposte che non tengano conto del punto di vista ucraino?
In pratica, sebbene audace, il piano al quale facevo riferimento è improbabile che venga considerato in linea con ciò che vogliono gli ucraini. Alcuni esperti considerano l’imprevedibilità di Trump come un potenziale vantaggio. In particolare, durante il suo precedente mandato, Trump ha imposto sanzioni contro il Nord Stream. Ciò fa immaginare che potrebbe adottare una linea dura contro la Russia quando servirà per tutelare gli interessi americani.
Gli Stati Uniti a guida repubblicana potrebbero essere più ripiegati sulla politica interna?
Nel suo discorso a poche ore dalla chiusura dei seggi, Trump ha sottolineato che gli Stati Uniti sono leader del cosiddetto «oro liquido», vantando riserve di petrolio e gas che superano persino quelle dell’Arabia Saudita e della Russia. Sfruttando nuove politiche per espandere la produzione di energia interna, Trump ha suggerito che gli Stati Uniti potrebbero influenzare i prezzi globali dell’energia, ad esempio abbassandoli temporaneamente, colpendo il punto debole dell’economia russa, limitandone la capacità di continuare le attività militari in Ucraina e rappresentando una sfida per la stabilità interna. Quindi, gli Stati Uniti con la presidenza Trump potrebbero usare l’«oro liquido» sia come motore dell’economia nazionale sia come leva per influenzare altri partner. Questo messaggio ha implicazioni significative per l’Ucraina, offrendo un assaggio di come Trump potrebbe affrontare Putin.
In Europa invece che tipo di approccio ci sarà con la nuova amministrazione statunitense?
La questione centrale in Europa è se gli Stati Uniti sotto Trump abbandoneranno l’Ucraina e i suoi alleati dell’Ue per affrontare da soli la Russia. L’atteggiamento storicamente critico di Trump nei confronti degli aiuti all’Ucraina giustifica alcune preoccupazioni. Sarà utile osservare con attenzione cosa potrebbe effettivamente implicare il suo “Piano di pace”. Dopo l’incontro nello scorso settembre con il presidente ucraino, Volodymyr Zelenskyy, Trump ha espresso fiducia nel negoziare un accordo «che sia buono per entrambe le parti». Va aggiunta, però, un’altra considerazione in merito al complessivo quadro politico degli Stati Uniti.
A cosa si riferisce?
Per quanto riguarda il Congresso, i risultati finali delle elezioni sono ancora in sospeso, ma una maggioranza repubblicana al Senato sembra probabile. Sebbene in Congresso vi siano ancora voci significative a favore dell’Ucraina, molto dipenderà dalle politiche e dalle iniziative che intraprenderà Donald Trump. Il consenso bipartisan è sempre stato cruciale per noi ucraini e ora è una necessità ancora più urgente. Dobbiamo continuare a spiegare come il sostegno all’Ucraina sia in linea con gli interessi americani. Il destino dell’Ucraina, che sia in bilico o meno, dipende da diversi fattori. Penso ai partner internazionali che finanziano l’Ucraina. Gli Stati Uniti sono solo uno dei tanti nostri partner.
Ho spesso sottolineato che gli attacchi all’Ucraina mireranno alla vulnerabilità di Kyiv, in particolare alla resilienza della nostra società. Vedrete sempre più messaggi che cercheranno di suggerire un possibile crollo degli ucraini, ma che non corrispondono al vero spirito e alle ambizioni di vincere questa la guerra in Ucraina.