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Quando viene a sapere che Matteo Renzi ha più o meno detto che gli elettori della minoranza del Pd piuttosto voteranno i grillini, serafico replica: «La nostra storia con loro non centra niente». Nico Stumpo, ex potente uomo macchina della segreteria di Pier Luigi Bersani ed ora deputato del Pd ed esponente di spicco dellopposizione interna, parla, con Il Dubbio, del risultato elettorale del primo turno delle Amministrative.Onorevole Stumpo, Renzi ammette che non è andata benissimo ma sembra di fatto declassare le elezioni a un voto locale e rilancia sul referendum dottobre. Che ne pensa?Giugno viene prima di ottobre. Quindi ottobre viene dopo i ballottaggi. Penso che il primo compito del gruppo dirigente ora sia quello di preoccuparsi di dare una mano a tutti i nostri sindaci impegnati in sfide tuttaltro che semplici. E non quello di derubricare, declassare le elezioni amministrative a un mero dato luogo per luogo. Perché il risultato non mi sembra del tutto diverso da Nord a Sud
Il premier e segretario dice che gli elettori hanno fatto zapping...Cè un tema complessivo. Ma non voglio entrare in polemica. Renzi ha già fatto la conferenza stampa dove si è definito non soddisfatto e io aggiungo che le valutazioni le faremo dopo il 19 giugno. Perché lunica cosa che ora mi preme è che tutto il Pd, a partire dalla segreteria, i ministri e il gruppo dirigente di maggioranza unito a noi della minoranza si stringa a tutti i candidati, evitando quindi di dare spettacoli sbagliati, derubricando queste elezioni a un fatto secondario. E andando a dire che è importante il risultato di ottobre e non quello di giugno.Perché?Perché dal risultato di giugno non credo sia immune quello di ottobre.Cosè una minaccia?Nessunissima minaccia. Ma una semplice constatazione. Dico soltanto che se ci saranno meno amministratori del Pd a ottobre avremo una base di consenso inferiore sulla quale poter ragionare per il dopo.Sta dicendo che Renzi con un brutto risultato alle Amministrative potrebbe perdere il referendum?No. E comunque contesto lidea che lo perda o lo vinca Renzi. A meno che non si decida davvero a fare un reeferendum in cui si cambia anche il quesito. Il tema per me resta di altra natura. Il Pd ha evidenziato in questa tornata elettorale problemi evidenti che vanno affrontati successivamente e dei quali tutto il gruppo dirigente dovrà farsi carico.Insomma, sta dicendo: Renzi ora piuttosto impegnati con tutti noi per i ballottaggi anziché polemizzare con la minoranza?Assolutamente sì. Non capisco davvero perché in questo momento continui a farlo.Le ha dato fastidio il fatto che abbia detto che i vostri elettori voteranno per il M5s?Questa parte non lho sentita. Ma certamente se dovesse dire che il mio elettorato è al confine con quello grillino, evidentemente non ha mai capito quale è lelettorato storico della sinistra che non ha mai avuto niente a che vedere con quello dei Cinque Stelle. La sinistra di cui parlo è riformista e non ha nulla a che vedere con i populismi.Voterete no al referendum, anche dopo che Renzi a Bersani ha replicato che lItalicum non si tocca?Ripeto: il referendum viene dopo giugno. Quindi ora siamo impegnati per le Amministrative. Ho detto già che del referendum parleremo dopo il 19 giugno. E dopo aver fatto una approfondita analisi e non una chiacchiera dove dobbiamo dirci che va tutto bene, madama la marchesa.Perdoni lironia, ma, per usare uno slogan non felice della sinistra radicale extra Pd, a Roma anche i ricchi piangono. Magari saranno una minoranza di elettori di centrodestra ai Parioli, dove invece Roberto Giachetti del Pd ha fatto il pieno. Che succede il Pd perde nei quartieri popolari e vince tra i ricchi?Non è una novità perché sono anni che nelle zone centrali o semicentrali il Pd vince anziché in periferia. È una cosa che accade ormai da tempo ma va in qualche modo rivista e migliorata. Ma non perché prendiamo voti nel centro: io penso che dove si prendono consensi va bene. Ma il fatto che non se ne prendano più in periferia è un problema oggettivo che si è acuito.Le è venuto in mente in questi giorni Petroselli che lei ricorderà. Glielo chiedo perché dette storicamente un grande segnale di discontinuità e ora anche la pentastellata Virginia Raggi chiede un segnale di cambiamento epocale. Paragone spericolato?Abbastanza. Vediamo prima se riusciamo a far diventare sindaco di Roma Giachetti
(piccola pausa e un ricordo ndr): Petroselli morì durante il comitato centrale. Poi trovarono sulla sua scrivania tante tazzine di caffè vuote che gli servivano a reggere la fatica
Gianni Cuperlo ha detto: Renzi ci vuole cacciare. È davvero così?Lho già detto prima: fino al giorno dei ballottaggi non entro in polemiche. Voglio lavorare per far vincere non solo Giachetti. Ma subito dopo discuteremo.A Napoli la clamorosa esclusione del Pd dal ballottaggio ora viene imputata allalleanza con Denis Verdini. È così?Pure questo dovrà essere oggetto di una discussione approfondita successivamente. Ci sono anche altre realtà dove abbiamo fatto lalleanza con Verdini e non ha prodotto effetti positivi. È del tutto evidente che il nostro elettorato non fa zapping. Riconosce il centrosinistra come proprio bacino, non è daccordo con alleanze come quelle con Ala.Roberto Speranza chiede che alla guida del Pd ci sia un segretario a tempo pieno. È daccordo?Certo. Ci fece un congresso sopra dove dissi che le cariche di segretario e premier vanno separate.