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S’infervora, Vittorio Sgarbi. Il critico d’arte e oggi deputato di Forza Italia, solitario nel panorama del centrodestra, ha difeso Mimmo Lucano dai banchi del Parlamento, paragonandolo a «chi soccorreva gli ebrei durante il nazismo» ; per lui ha litigato con il giornalista Mario Giordano in diretta a Cartabianca e oggi conferma: «Gli do la cittadinanza onoraria di Sutri» .
Perchè si è schierato così apertamente sul caso di Lucano?
Perchè questo caso giudiziario è un’aberrazione. Senza che fossi io a dirlo, è stata Fortune a collocarlo, quarantesimo in lista e unico italiano, tra le persone più potenti della terra. La sua potenza è stata inventare qualcosa di utile all’umanità: un modello culturale, umano e politico. Questo deve far riflettere ma non mi ha influenzato nella scelta di schierarmi. L’ho fatto perchè è talmente chiara la sua buona fede e la bontà del suo modello di accoglienza.
Che cosa la convince del cosiddetto “modello Riace”?
Si tratta di un modello di accoglienza e di assimilazione, per cui le persone che arrivano nel nostro paese vengono rese protagoniste della vita cittadina. Perchè non dovrebbe piacere? Chi arriva, a prescindere dal suo status giuridico di clandestino o profugo, è prima di tutto un disperato che può essere accudito dalla comunità, oppure trovarsi in condizioni di emergenza e dunque delinquere. Attenzione, nessuno nasce delinquente, ma si delinque perchè la propria sperenza viene frustrata. Ecco, Lucano a queste persone ha dato una possibilità e le ha assimilate nella società. Non riesco a capire perchè il suo modello non debba essere guardato con interesse.
La procura, però, ha riscontrato irregolarità di natura penale.
Chi se ne importa di quelle irregolarità. Cos’è una carta d’identità? Se un pezzo di carta può essere utile a far sentire utile una persona e a non farle subire discriminazioni, non vedo reato nel concederla. Soprattutto, il Gip ha respinto tutte le contestazioni formulate dall’accusa e per questo è così aberrante che Lucano sia stato arrestato. Non c’è nulla in quelle carte che motivi una misura cautelare così grave, seppur ora lui si trovi ai domiciliari.
Critica la scelta dei magistrati, quindi?
Ma certo, l’avviso di garanzia a Lucano e quello a Salvini, che ha ragioni opposte, sono entrambi sbagliati. La differenza è che, se Salvini non fosse depu- tato, sarebbe stato arrestato anche lui. Non capisco perchè un sindaco, che opera nell’esercizio delle sue funzioni pur con qualche irregolarità, non abbia semplicemente ricevuto l’avviso di garanzia, ma sia stato disposto anche l’arresto. Si tratta di una misura illegittima, punitiva ed eccessiva, ma ha anche ottenuto il risultato di farlo diventare un eroe. Una cosa aberrante da ogni punto di vista.
Lei ha battibeccato con Giordano proprio su questo.
Lui sostiene che la legge è sacra e secondo me è una stupidaggine perchè la legge la fanno gli uomini e quindi non può essere sacra. Le uniche leggi sacre sono quelle dei comandamenti, non certamente quelle fatte dai governi.
E quindi lei, da sindaco, darà la cittadinanza onoraria di Sutri a Lucano.
Sì, per tutte le ragioni che le ho detto. Lucano ha avuto una punzione ingiusta e per questo credo che debba avere una compensazione in un premio. Io posso darglielo, con la cittadinanza onoraria di Sutri. La mia è un’azione simmetrica e contraria rispetto a quella dei magistrati.
Magistrati che lei ha accusato di aver fatto politica...
Ma certo che hanno fatto politica. Ho paragonato le posizioni di Lucano con quelle di Salvini: in entrambi i casi l’autorità giudiziaria ha agito con uno stretto carattere politico. Io sono convinto che un ministro che attua il suo programma, come ha fatto Salvini, non possa essere bloccato da un’inchiesta giudiziaria che lo addita come criminale. Lo stesso vale per e un sindaco che realizza il suo programma e che non può essere arrestato da una azione giudiziaria, che in questo modo diventa, di fatto, politica. In entrambi i casi i magistrati hanno fatto politica, esattamente ciò che il loro ruolo dovrebbe impedirgli di fare.
L’approccio di Salvini sul caso Diciotti è opposto a quello di Lucano a Riace e il ministro ha anche stigmatizzato il comportamento del sindaco di Riace. Come riesce a declinare il suo voto di fiducia al governo con la sua presa di posizione di oggi?
È innegabile che la posizione di Salvini su questo tema sia opposta alla mia. Attenzione, però: ho votato la fiducia al governo, ma non sono un affiliato di Salvini o Di Maio. Allo stesso modo, condivido in generale l’azione di Salvini ma non la considero come la soluzione ad ogni problema.
Parliamo allora del solo tema dell’immigrazione.
L’atteggiamento di Salvini è stato un modo per dire che l’Europa è responsabile quando un disperato arriva a Lampedusa. È un problema che non può essere solo italiano, ma anche tedesco o francese. Da questo punto di vista, ha fatto benissimo a fare quello che ha fatto. Mi appare misterioso, invece, la ragione per la quale Salvini abbia criticato il modello Riace.
Lo ha detto lei prima: uno li accoglie, l’altro non li fa scendere dalla nave.
Però il modello Lucano, anche se non corrisponde a quello di Salvini, ottiene un risultato: neutralizza il rischio criminale che gli immigrati potrebbero esprimere. A Riace, gli extracomunitari non manifestano alcuna violenza, perchè hanno un lavoro e una funzione sociale. Per questo dico che il modello Lucano potrebbe essere utile anche a Salvini. Lucano è stato capace di mettere l’extracomunitario nelle condizioni di non diventare un criminale e per questo, se fossi in Salvini, sarei indulgente e sospenderei il giudizio sul sindaco di Riace e non considererei il suo un modello di per sè negativo.
Da sindaco, quanto è difficile gestire la questione dell’immigrazione?
A Sutri non ho problemi di immigrazione, ma se lo avessi so come mi comporterei. Mi limiterei a considerare chiunque arrivi, con qualunque status giuridico, solo sulla base di come si comporta. Sanzionerei solo i suoi atti criminali, non la sua esistenza. Da sindaco, non posso pensare di dover comminare sanzioni ontologiche: se il migrante delinque lo sanziono, se si comporta correttamente lo considero come ogni altro.