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L’ intervista che la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha rilasciato a Repubblica, ha scatenato un polverone di polemiche e la dura reazione dei sindacati. Su tutte le furie Maddalena Gissi, segretaria di Cisl Scuola, secondo la quale le dichiarazioni di Azzolina sono «imperdonabili».
Secondo la ministra alcuni sindacati stanno sabotando il rientro a scuola, tanto da citare «atteggiamenti che mirano a conservare potere e rendite di posizione nell’interesse non di tutti ma di pochi». Segretaria Gissi, vi sentite chiamati in causa?
La ministra non ha fatto nomi, ma non poteva citare nessuna sigla sindacale semplicemente perché sa di mentire ed è consapevole che sta continuando a mentire, forse anche a se stessa. Quando denuncia che siano arrivate diffide ai dirigenti non si è presa la briga di capire che sono diffide in arrivo dai alcuni genitori, che noi abbiamo già stigmatizzato ampiamente. Alcune associazioni di cittadini si stanno attrezzando per garantire ai loro figli una frequenza scolastica in sicurezza, ma sono movimenti assimilabili a quelli che abbiamo visto durante il periodo delle vaccinazioni obbligatorie. Sono gruppi di interesse che svolgono il loro ruolo come liberi cittadini e non sono coperti da sigle sindacali, sicuramente non da sigle confederate.
Dunque la ministra ha sottolineato un tema presente, ma sbagliando obiettivo?
Aver sbagliato obiettivo potrebbe essere quasi giustificabile perché ne sbaglia tanti, ma in questa occasione ha tentato e sta tentando di spostare l’attenzione da problemi veramente più grandi e importanti e su questo abbiamo più difficoltà a giustificarla.
Ad esempio?
Come si comincerà l’anno scolastico, quanti banchi avremo, quanto personale docente avremo in servizio, quante nomine riuscirà a fare delle 84mila autorizzate, quanti docenti chiamerà, quanti collaboratori scolastici avremo, quanti spazi potremo garantire e quali condizioni di eventuale cura nei confronti di figure fragili, come bambini immunodepressi o personale che potrebbe avere condizioni di salute complicate.
Tutte domande che immagino stiate facendo alla ministra già da tempo. Avete mai ricevuto risposte?
Stiamo chiedendo risposte dai primi di aprile. Come Cisl abbiamo prodotto diversi documenti e come Cisl scuola stiamo continuando a lavorare per supplire alle inadempienze di un’amministrazione che non dà risposte certe. Lo stiamo facendo, ad esempio, sia a livello locale nei territori per garantire al personale precario le informazioni necessarie, visto che devono essere nominati a livello informatico e i sistemi si bloccano ogni dieci minuti, sia a livello centrale, suggerendo e chiedono istruzioni mirate, non proclami. Noi non abbiamo i poteri della politica o la possibilità di occupare le televisioni settimanalmente. In alcuni casi non abbiamo nemmeno il il diritto di replica, che invece ci spetterebbe. Ma continuiamo a lavorare perché il sindacato non si è mai fermato e ha un solo interesse: il bene della scuola e del Paese.
Crede che niente di ciò che la ministra Azzolina ha fatto in questi mesi a Viale Trastevere sia stato adeguato alle vostre esigenze?
È stato fatto tutto con grande ritardo, lentezza e inefficacia, attraverso annunci di procedure che poi non si realizzeranno mai. Facci un esempio: la ministra dice di avere la possibilità di assumere 84mila persone, che significa garantire dal primo giorno personale nelle classi. Ebbene, è falso. La ministra sa benissimo che il primo settembre, se andrà bene, avrà in servizio sì e no il 50% di quegli 84mila docenti. In molti casi non ci saranno nemmeno i supplenti. A questo dobbiamo aggiungere problemi di natura infrastrutturale che non dipendono dall’emergenza Covid.
Beh, ma sono problemi che persistono da decenni e che non dipendono nemmeno dalla ministra Azzolina..
É vero, ma l’insufficienza della ministra sta nel fatto di continuare a dire che abbiamo messo a posto tutto, illudendo tutti quando invece la scuola comincerà a settembre arrancando per carenza di personale, strutture e trasporti. Quest’anno questa situazione sarà ulteriormente incrementata. Lei che continua a dire che va tutto bene, ma è sbagliato. Basti pensare che in alcune regioni, come in Sicilia, sono state rilevati errori nella procedura per le assunzioni che prevedeva una lunga trafila. Che ora dovrà essere rifatta.
Come intendete procedere qui alla riapertura delle scuole?
A livello unitario con Snals e Gilda abbiamo mandato un’ulteriore nota per capire come la ministra e il ministero intendono procedere, ma dopo l’intervista a Repubblica viene voglia di non dialogare più.
Fino a chiedere le dimissioni della ministra?
Non siamo noi a chiedere le dimissioni, ma dopo quello che è successo lo stesso presidente del Consiglio dovrebbe valutare quanto sia importante avere stabilità e serietà al Ministero. La verità è che la ministra ha detto cose non vere con la volontà di colpire i sindacati e questo, in un momento così delicato, è imperdonabile.