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«C’è chi si accorge solo ora che in Italia i processi sono troppo lunghi. Ma la nostra riforma della prescrizione ci consentirà di non avere più scuse per risolvere il problema». La posizione dei 5 Stelle sulla prescrizione si può riassumere tutta in questa frase pronunciata da Devis Dori, capogruppo del Movimento in commissione Giustizia. Una posizione che non ammette alcun passo indietro: la norma che cancella i termini di prescrizione dopo la sentenza di primo grado entrerà in vigore, senza se e senza ma. E sulla tenuta dell’alleanza tra 5 Stelle e Pd il deputato è altrettanto chiaro: «Posizioni distanti sul processo? Direi il contrario. Con la Lega, invece, l’affinità durò il tempo di un Consiglio dei ministri...»
Il Pd chiede una legge per fissare tempi certi per i processi in Appello e Cassazione. Cosa si aspetta dalla conclusione del confronto e quanto potrebbe reggere a ciò la maggioranza, anche di fronte alla possibilità che questa proposta venga votata da Italia viva e opposizioni?
Il ministro Bonafede è sempre stato disponibile al dialogo con tutte le forze di maggioranza e ciò è dimostrato dal fatto che da settimane e mesi si stiano cercando le soluzioni. In maniera leale, il Pd ha accettato di non mettere in discussione la nostra riforma della prescrizione se si trovano dei correttivi in Appello e Cassazione per impedire che i processi durino troppo a lungo. Per noi le risposte sono nella riforma del processo penale. Quindi, avanti dal primo gennaio con la riforma della prescrizione e riformiamo il processo penale il prima possibile.
Le distanze emerse in questi giorni sulla giustizia penale le fanno venire qualche dubbio sul fatto che possa esserci un percorso politico comune tra M5S e Pd?
Ho visto tutte le parti determinate a trovare le migliori soluzioni, avendo a cuore il rispetto del principio costituzionale della ragionevole durata del processo. In realtà sul processo penale le posizioni non sono affatto distanti: Bonafede ha presentato le bozze, le altre forze di maggioranza hanno fatto le loro proposte, il ministro ha accolto buona parte di quelle richieste. I punti di contatto ci sono, siamo fiduciosi. Ricordiamo che, sulla riforma della Giustizia, con il Pd il dialogo va avanti: con la Lega il dialogo sulla Giustizia durò il tempo di un Consiglio dei ministri o anche meno.
Se il Pd deciderà di votare la legge Costa non si rischia di aprire immediatamente una crisi di governo?
Escludo che il Pd possa davvero votare la pdl Costa. Non so come potrebbero spiegare ai propri elettori un inseguimento di Forza Italia su questo terreno. Finalmente sento affermare da più parti quello che noi sosteniamo da sempre: non arrivare all’accertamento definitivo della verità a causa della prescrizione è una sconfitta per lo Stato. Da questo punto di partenza si parte a lavorare. Se la prescrizione è riconosciuta da tutti come un problema, allora troviamo altre soluzioni alle lungaggini della Giustizia.
Ma davvero a vostro giudizio tra il Pd e il centrodestra sulla giustizia penale non ci sono differenze?
Sta a loro dimostrarlo, non a noi. Noi abbiamo una posizione chiara e coerente. Devo ammettere che ho visto tutta la maggioranza determinata a lavorare per il bene dei cittadini. È però arrivato il momento del coraggio, quello in cui si fanno le cose perché è giusto farle, non perché si teme di scontentare qualcuno.
Passiamo alle critiche: chi contesta la norma sulla prescrizione fa notare che potrebbe allungare i tempi del processo, dato l’ingorgo che si potrebbe creare in Appello. E potrebbero risultare più lunghi anche i tempi per risarcire le vittime dei reati. Cosa replica a una simile obiezione?
In realtà non si creerà alcun ingorgo. Perché in questo modo eviteremo un elevato numero di appelli che a oggi sono presentati esclusivamente con la prospettiva di portarli a prescrizione. Meno ricorsi in appello, vorrà dire processi più brevi e quindi maggior possibilità di dare risposte alle vittime e alla loro aspettative di Giustizia e di risarcimento.
Gli effetti di tale riforma sui tempi del processo si potranno verificare solo ex post: non sarebbe forse più prudente rinviare l’entrata in vigore della norma e lavorare su quella del processo penale, come chiede tra gli altri il presidente del Cnf Andrea Mascherin?
È esattamente il contrario. Prima entrerà in vigore la nostra riforma della prescrizione, prima approveremo la riforma del processo penale. Perché a quel punto non ci saranno più scuse. L’esistenza della tagliola della prescrizione in questi decenni ha trattenuto il legislatore da atti di coraggio normativo e ha impedito una seria riflessione sulla qualità del processo. C’è chi si accorge solo ora che in Italia i processi sono troppo lunghi. La nostra riforma della prescrizione è come un buon occhiale da vista: ti mostra in modo più chiaro la situazione. Ma, se la realtà che si vede non piace, è inutile prendersela con gli occhiali. Non togliamoci gli occhiali e guardiamo senza miopie le cose che non vanno, per sistemarle una volta per tutte.