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Ma secondo voi, Marco Travaglio, ci è o ci fa? Non è una domanda insolente, ve lo giuro: per me questo è un cruccio vero. Lo conosco da 27 anni, quando l'ho conosciuto era un ragazzino ( un ragazzino saccente, come oggi: ma giovane giovane e molto brillante) e a me è sempre sembrato un tipetto molto fazioso, reazionario a 24 carati, decisamente intelligente. Come del resto, credo, sembri alla stragrande maggioranza degli italiani, anche quando si impanca e dice un po’ di stupidaggini, con sorriso bilioso, durante le varie trasmissioni che conduce sulla “Sette”.
Eppure, a volte, quando lo leggo sul “Fatto” e mi accorgo che i suoi ragionamenti sono fiele, sì, fiele puro, ma accompagnati da nessun filo logico, mi viene il dubbio di avere sbagliato il giudizio.
Vabbé, tra qualche riga vi spiego meglio i miei dubbi. Adesso, prima, vorrei parlarvi di un titolo pubblicato ieri dal “Fatto Quotidiano” .
Per la precisione, mi riferisco al titolo principale della prima pagina: è un titolo che potrebbe essere portato nelle scuole di giornalismo per spiegare, senza tante parole, cosa si intende, in genere, nel mondo occidentale, per giornalismo “spazzatura”.
Il titolo è questo: «Mori prende la mira sui Pm: “Li voglio morti”». Mori è un ex generale dei carabinieri. Non credo ci siano molti dubbi sul significato di questo titolo. Ci può essere qualche componente di metafora, nel senso che non è detto che Mori pensi di doverli uccidere personalmente, ma il significato del titolo è quello: Mori vuole che qualcuno uccida i Pm. Se uno prende la mira su qualcuno è lo vuole morto, le intenzioni omicide, mi pare, sono fuori discussione. Oltretutto sia nel titolo, sia nell’occhiello, sia nel sommario si spiega bene chi è Mori ( cioè: in che modo è considerato dal “Fatto”): «l’uomo che trattò con Cosa Nostra». Dunque non è difficile che il lettore abbia la sensazione netta e chiara che Mori abbia impartito un ordine a Cosa Nostra, della quale è amico: “Uccidete Di Matteo”.
Non è così. Si tratta di un puro falso giornalistico realizzato mediante titolo. Mori non ha preso la mira, Mori non vuole fare uccidere nessun Pm ( e oltretutto Mori non ha mai trattato con la mafia). Per chi non conoscesse bene la vicenda vorrei subito mettere le cose in chiaro. Cosa hanno fatto Travaglio e Mori contro la mafia? Travaglio pochino assai, ha molto strepitato e spesso raccolto confidenze dei Pm. Punto. Mori invece ha raccolto - insieme a Giovanni Falcone del quale è stato uno dei massimi collaboratori - un dossier esplosivo ( poi archiviato dalla magistratura subito dopo la morte di Falcone) nel quale elencava tutti i legami tra mafia e imprenditori, non solo siciliani, e spiegava come funzionava il sistema degli appalti. Poi Mori è l’uomo che ha catturato il capo dei capi della mafia, cioè Totò Riina, ottenendo il più grande successo dello Stato contro la mafia di tutti gli anni ‘ 90.
Subito dopo la cattura del boss, Mori cadde in disgrazia.
Probabilmente finì vittima della guerra interna alla magistratura che già aveva stritolato Falcone. Fu mandato sotto processo per due volte per via della mancata perquisizione del covo di Riina ( e accusato di avere trattato con la mafia). Due volte assolto. Allora fu mandato sotto processo una terza volta ( in Italia, solo in Italia, può succedere). Per le famose trattative stato mafia della cui esistenza non esiste traccia alcuna, tranne che nelle testimonianze di Massimo Ciancimino ( figlio dell’ex sindaco di Palermo, anche lui mafioso), condannato per calunnia. E Mori fu condannato in primo grado.
L’accusa la sosteneva uno dei Pm che aveva creduto al depistaggio di Scarantino, il quale che impedì, per sempre, l’identificazione degli assassini di Borsellino. Prima di occuparsi di mafia Mori era stato il braccio destro del generale Dalla Chiesa nella lotta al terrorismo.
Possibile che un investigatore così serio, e dotato, abbia pronunciato una frase brutale e feroce come quella riportata nel titolo del “Fatto”. No. E infatti basta leggere l’articolo pubblicato a pagina due per capire che Mori aveva solo pronunciato una battuta scherzosa, ai giornalisti. Aveva detto: «Mi curo molto perché voglio vivere a lungo e spero che i miei nemici muoiano prima di me». Esiste un manuale di giornalismo che spiega come si possa trasformare una battuta scherzosa in richiesta di omicidio? No, nessuno li ha mai pubblicati. Mi ricordo che tanto tempo fa Bettino Craxi ( uno che non godeva di stampa amica) dichiarò a proposito di Giulio Andreotti, del furbo Giulio Andreotti: “sarà anche una volpe, ma spesso le volpi finiscono in pellicceria”.
Pensate se fosse esistito il Fatto, a quei tempi. Avrebbe titolato che Craxi voleva uccidere e poi scuoiare Andreotti. O forse voleva scuoiarlo vivo. Oppure pensate alla dolce dichiarazione di Gianluca Vialli, il calciatore, che sta lottando contro un tumore, e ha detto che combatterà in modo strenuo per morire dopo i suoi genitori. ( Per fortuna è sfuggita al Fatto).
Torno ai miei dubbi sull’intelligenza di Travaglio.
Il quale non si limita a concepire il titolo di prima pagina che vi ho citato. Né a pubblicare un articolo pieno zeppo, fino all’incredibile, di faziosità verso il generale Mori e privo di moltissime informazioni. Ma scrive lui stesso un editoriale. Nel quale non aggiunge molto, tranne qualche altra battuta acida acida contro il generale, dei cui successi - immagino - è ferocemente geloso. Però si industria a scovare strategie investigative, ritenendosi evidentemente - lui che nella sua vita non è riuscito a beccare sul fatto neppure Peter Gomez... - una specie di Sherlock Holmes ma un po’ più sveglio. Il passaggio sugli incontro tra Mori e Ciancimino ( dei quali la magistratura era la corrente) è esilarante. Mori ha spiegato - e portato i documenti - come quegli incontri servissero a tentare di ottenere la consegna di Riina. Travaglio si chiede: ma non bastava far pedinare Ciancimino? Ecco, è esattamente quando ho letto questa domanda che mi è venuto improvvisamente il dubbio: Sicuro che quel ragazzo sia intelligente?
Possibile che la faziosità spinga a fare strame anche delle proprie capacità intellettive?
Forse sì.