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Quali e quante sono le sfide vinte, in fatto di best practice culturali e di politiche pubbliche, nel Sud? Tanto poche da fare notizia, quando tutto gira per il verso giusto. Anche per questo la sfida vinta da Matera e dal Mezzogiorno merita di far parlare: perché se nei primi sei mesi del 2019 la Capitale europea della cultura è stata letteralmente invasa dai visitatori, varrà la pena di riflettere sui numeri di questo successo e soprattutto sulla possibilità di farne un modello riproducibile.
Lasciamo parlare i numeri, in primo luogo: centottanta progetti totali ( di cui il 68% gia' attivato); 450 eventi organizzati, di cui il 67% a Matera e il 33% nel resto della Basilicata; 17.900 partecipanti. E ancora: 10 mila persone coinvolte di cui oltre 1.400 volontari di ogni eta', dai 10 ai 90 anni. Un bilancio molto positivo per il primo semestre materano. Sei mesi di grandi successi che hanno visto moltiplicare le risorse investite, del quale va giustamente fiero Paolo Verri, direttore generale della Fondazione Matera Basilicata 2019: ' Il nostro milione e 600 mila euro di investimenti nell'ambito della comunicazione si è trasformato in 72 milioni di euro di ritorni e solo nel primo quadrimestre per oltre un miliardo e 600 mila persone contattate in tutto il mondo'.
Dei 36 mila Passaporti venduti al 31 maggio, il 34% ( 12.500) è stato acquistato da turisti, il 66% ( 23.800) è stato comprato da lucani. Le persone che hanno utilizzato il Passaporto almeno una volta per partecipare alle attività sono 17.900 e in totale gli accessi agli eventi ( ossia di persone con e senza Passaporto) è pari a 80 mila a cui si aggiungono le 50 mila della cerimonia inaugurale. ' Dal 1* giugno racconta Salvatore Adduce, presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019 - il Passaporto da' diritto anche all'accesso ai mezzi pubblici senza dover acquistare un altro biglietto. E' un'operazione messa a punto per promuovere la sostenibilita' della mobilita'. Con questa iniziativa proviamo ad abbassare il livello delle emissioni e a decongestionare il traffico'.
Dunque un bilancio incoraggiante per Matera, autentica “formica” piccola ma potente che la politica e le istituzioni non disdegnano di sottolineare. Secondo Giovanni Panebianco, segretario generale del Mibac: ' i numeri sono confortanti e incoraggianti e spingono a proseguire con questa direzione intrapresa. Questo programma - continua - sta dando il senso plastico di come attraverso la cultura anche le realtà che hanno attraversato momenti difficili possano riscattarsi'.
Tra le attività più seguite la mostra ' Rinascimento visto da Sud' con 12.080 visitatori entrati con il passaporto e complessivamente piu' di 18 mila ingressi al museo. I numeri totali dei visitatori di Palazzo Lanfranchi dall'inizio dell'anno sono molto importanti: quasi 30 mila ingressi con un incremento del 71,6% rispetto all'anno precedente. Le iniziative che registrano i maggiori ingressi sono: Ars Excavandi ( 9.000), Materia Pietra ( 3.000), I- Dea ( 1.250), La Secretissima camera de lo core ( 1.000) e Memori ( 800 ingressi). Per quanto riguarda gli Spettacoli dal vivo, il piu' seguito al momento e' Circus con 7.000 accessi totali, Future Digs ( 2.500), Purgatorio ( 1.000). Per gli altri spettacoli dal vivo, tra cui Arturo Brachetti, Fiona May, Emilio Solfrizzi, Vegetable Orchestra, si registra un totale di 3.000 presenze. Infine iniziativa ' benefica' per garantire l'accesso alla cultura a tutti e donare quindi un Passaporto: chiunque puo' versare 1, 2 o 3 euro online.
In Italia si è ancora in grado di promuovere il sistema- Paese anche attraverso le grandi opportunità europee, ed è un duplice segnale positivo. L’idea di eleggere una Capitale europea della cultura, inziativa nata dal governo greco nel 1985, trova nell’adesione entusiastica degli amministratori locali e soprattutto di imprese e del tessuto socio- economico una conferma vitale.
La capacità di mettere insieme cultura ed impresa, turismo e attenzione all’ambiente, musica colta e ricerca scientifica è la formula magica che sta regalando a Matera un sogno inatteso. L’Europa serve a molte cose: fare cultura, investire sul territorio, creare occasioni di lavoro. Se ci è riuscita anche di questi tempi, e nel nostro profondo Sud, forse non tutto è perduto.