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«Per un motivo o per un altro i soldi non arrivano e tra prestissimo mancheranno del tutto». A lanciare l'allarme è Carlo Robiglio, vice presidente di Confindustria e presidente Piccola Industria. «Le banche - ha spiegato a Radio24 - hanno liquidità ma non la distribuiscono: il problema va risolto a monte, c’è un discorso che riguarda la gestione di questi aspetti da parte dello Stato. Se le banche hanno delle regole per cui non possono distribuire i soldi a pioggia, deve intervenire il governo perché possa mallevare le banche stesse. In una situazione come quella italiana continuiamo a passarci il cerino in mano: in realtà il cerino, che sta consumandosi, ce lo hanno in mano gli imprenditori». Robiglio ha sottolineato che «i posti di lavoro esistono se esiste il lavoro, il lavoro esiste se c’è l’impresa, quando chiude impresa chiude il lavoro, qualcuno a questa sollecitazione dovrebbe sentirsi chiamato in causa. Spesso i nostri governanti - ha insistito - si ostinano in discussioni sterili e non ascoltano il nostro grido di dolore e le nostre necessità. Il problema oggi è la carenza di liquidità e di ordini» e la preoccupazione è che la situazione peggiori a settembre. Le imprese chiedono dunque sostegno e incentivi agli investimenti, ma nel governo vi è una «mentalità avocata all’assistenzialismo» e non centrata sullo sviluppo. L’Italia dovrebbe «finalmente fare una politica di riforme importanti che dimostri che il Paese ha voglia di cambiare»; occorre aiutare le imprese a crescere ma se la visione è «di assistenzialismo e non di crescita» il Paese «non può venirne fuori». «Noi siamo convinti - ha concluso - che non sia il momento delle polemiche ma di rimboccarsi le maniche. Mi sembra che il tempo delle task force, dei tavoli degli incontri ci sia stato, ora bisogna fare. La commissione Colao ha fatto un ottimo lavoro. La sensazione è che continuiamo a fare sterili incontri ma non si arriva al dunque».