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Una riflessione serena sulla questione dei vitalizi degli ex parlamentari non serve per l’immediato, perché le emozioni irrazionali sono difficili e da superare, ma ha valore per il futuro perché gli storici che analizzeranno questo periodo scopriranno che gli episodi verificatisi intorno a questo “tremendo problema” segnano il punto più basso della inconsistenza culturale e della sfrenata demagogia dilagante.
Come è noto, il “tribunale“interno al Senato formato da tre senatori e due autorevoli esperti di diritto ha accolto i ricorsi degli ex senatori che avevano subito la decurtazione dei vitalizi stabiliti dall’Ufficio di Presidenza dichiarando la illegittimità e la incostituzionalità della delibera.
Tutti sanno che il taglio delle pensioni o dei vitalizi non può avere valore retroattivo perché le leggi non possono valere per il passato altrimenti nessun cittadino potrebbe avere la certezza del suo stato e programmare il suo futuro. Questo principio stabilito nella Costituzione e confermato dalla Corte Costituzionale è stato seguito sempre dal legislatore. La contestata delibera del Senato invece è stata fatta in dispregio della Costituzione, contro tutte le leggi che si sono succedute nel tempo.
Il costituzionalista Luca Castelli ha precisato che “la decisione del Senato fa riferimento alla sentenza della Consulta sui contributi di solidarietà, in cui gli interventi retroattivi per essere conformi alla Costituzione debbono avere una serie di paletti tra i quali la straordinarietà della misura e la proporzionalità.
Nella delibera citata il taglio non è straordinario e non è proporzionale perché stabilito nella misura, in media, del 60% circa, per cui vi è una percentuale di decurtazione che va dal 84% ( chi ha avuto la riduzione con questa percentuale è rimasto sostanzialmente senza il vitalizio), fino al 20%. Questo è ben noto ma in particolare al Presidente del Senato, seconda carica dello Stato, che ha esperienze giuridiche di notevole livello, e conosce i principi non modificabili dello Stato di diritto.
È dunque davvero incomprensibile la canea che si è sviluppata a seguito della sentenza del Senato che non è organo politico ma ha le funzioni di un giudice “terzo“, al di sopra delle parti che ha confermato principi di diritto sacrosanti. In particolare è incomprensibile la dichiarazione del segretario del PD Zingaretti che ha detto che non gli piace vivere in una Italia che si comporta così. Zingaretti dice una cosa a cui non crede perché conosco la sua sensibilità democratica e però difende una delibera illegale e truffaldina per un incomprendibile atteggiamento servile nei confronti dei cinque stelle. È stato detto inoltre che il vitalizio è un privilegio medievale. Orbene chiunque conosce un po’ di storia sa bene che si tratta esattamente del contrario: il medioevo non prevedeva né vitalizi, né retribuzioni per rappresentanti del popolo, e i “privilegi” appartenevano ai nobili di varia e limitata estrazione!
La Costituzione Repubblicana e per la quale i ministri giurano, prevede l’indipendenza economica oltre che istituzionale del deputato sconosciuta non solo nel medioevo ma nei secoli successivi fino allo Statuto Albertino. È stato poi ripetuto che i vitalizi sono giusti, ma gli “onorevoli“ hanno esagerato perché hanno stabilito che bastava fare una legislatura per assicurarsi il vitalizio e di conseguenza sì è agevolato anche chi ha fatto poche settimane in Parlamento. Precisiamo intanto che in tutti i Parlamenti dei paesi europei e nel Parlamento Europeo è previsto che chi fa una sola legislatura riceve a 65 anni un vitalizio, ma questo “privilegio” non è più ammesso in Italia da molti anni, e poi i parlamentari eletti per poche settimane sono stati in tutto 5 e tre purtroppo sono morti, e dunque non è corretto presentare questi casi, come motivazione generale.
La verità banale è che i vitalizi sono calcolati come tutte le altre pensioni con il risultato del sistema retributivo come per tutte le pensioni e modificati nel 2012 : come è possibile considerare privilegio un vitalizio calcolato allo stesso modo di tutte le pensioni che nella media corrisponde a circa 3000 euro? La discriminazione viene fatta solo per gli ex parlamentari, per la semplice ragione che fomentare l’odio contro le istituzioni soddisfa il rancore irrazionale dei cittadini e alimenta la protesta. Di fronte alla irrazionalità dunque anche queste mie considerazioni non servono se non per evitare che si umili il Parlamento e che si faccia credere ai cittadini che i parlamentari hanno “rubato privilegi” anacronistici.
Gli attuali parlamentari dopo una sola legislatura continueranno ad avere il diritto di ricevere a 65 anni un vitalizio che sarà più consistente di quello attuale, e questo viene nascosto. Il movimento cinque stelle che continua ad essere senza idee e senza pensiero, se non quello di programmare l’eliminazione dei vitalizi, se ha ottenuto per il passato il consenso di tanti cittadini ignari, non può conservare quel consenso perché l’irrazionalità come l’emozione è temporanea e provvisoria.