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In genere “Il Fatto” rimprovera tutti gli altri giornali: «Possibile che non avete visto questa notizia? Possibile che non avete capito che era la notizia del giorno?». Stavolta, sull’affare rimborsi spariti, le parti si invertono. Stavolta “Il Fatto” si scorda la sua battaglia per la moralità...
Ieri tutti i giornali italiani a diffusione nazionale ( ma anche moltissimi locali) hanno dedicato il titolo principale di prima pagina alla notizia del giorno: il gran numero di deputati e senatori 5 Stelle che hanno fatto finta di restituire una parte dello stipendio, come richiesto dal loro partito, e poi invece se lo sono messo in tasca. E per di più lo hanno fatto gloriandosi in pubblico della donazione e della loro generosità, e spiegando che proprio quella donazione dimostrava la superiorità morale dei grillini. C’è un senatore che addirittura ha fatto questo mentre stava seduto a un palco elettorale, spalla a spalla con Di Maio, e quando lo scandalo era già esploso.
Beh, però ho detto una cosa inesatta. Non tutti i giornali nazionali: tutti meno due. Uno dei due è Libero che ha preferito usare il suo titolo di apertura per attaccare Minniti, il quale ha ri- mosso il questore di Macerata, e ha ignorato totalmente lo scoop clamoroso delle jene. L’altro giornale un po’ distratto è Il Fatto Quotidiano, che pure - se non abbiamo capito male - fa della battaglia contro la scadente moralità della politica il suo fiore all’occhiello. Il Fatto, ieri, per la prima volta da quando esistono gli scandali politici ( veri o falsi, non ha importanza) non ha dedicato allo scandalo politico il titolo principale. Il titolo principale è invece concesso a una indagine demoscopica che ha scoperto ( a sorpresa...) che a decidere l’esito del voto saranno gli indecisi. Novità politologica effettivamente di grande rilevanza… Il Fatto Quotidiano, che è sempre pronto a criticare i giornali che non riprendono gli scandali dei quali il Fatto è sponsor e scopritore ( tipo il coinvolgimento di Renzi nel caso Consip, che poi si rivelò una bufala pazzesca) stavolta è in prima fila, e quasi solo, a ignorare la notevole rilevanza dello scandalo 5 Stelle.
Voi sapete che nei manuali di giornalismo c’è scritto che una notizia è tale quando è sorprendente. Per esempio, se un cane morde un uomo non è una gran notizia. Se un uomo morde un cane, sì. Dunque è probabile che sia una notizia il fatto che in un partito che ha una sola parola d’ordine (” Onestà! Onestà! ”) c’è un bel gruppetto di deputati e senatori che si è intascato un milione e mezzo di euro dopo aver giurato di averli donati.
Notizia o no, al Fatto interessa poco: le dedica un titolo piccolo, in prima, e scrive nel titolo non la notizia della sparizione dei soldi ma la notizia della maschia reazione di Di Maio: «” Si son tenuti la diaria”: Di Maio contro altri 5S» . “ Si son tenuti la diaria” è scritto tra virgolette, come se fosse stato Di Maio a scoprire la malefatta e a denunciarla. E invece Di Maio è stato informato dalle Iene, e prima di cedere ha tentato per diverse ore di difendere i suoi. Qual è la morale di questa vicenda? Nessuna, perché le morali non esistono. E il direttore del Fatto ha tutto il diritto di fare il giornale come vuole lui, e di dedicare il suo editoriale, nel giorno dei 5 stelle, a Berlusconi e ai suoi processi di vent’anni fa. Sarebbe bello, però, se magari la smettesse di dare lezioni di giornalismo a tutti. Diciamo che ormai di giornali non partigiani ce ne sono pochini e che il Fatto, più o meno ufficiosamente, è il giornale dei grillini e si riserva il compito di difendere i grillini, qualunque cosa facciano. Se poi invece voi volete vero giornalismo, coraggioso e di inchiesta, bussate a qualche altra porta...