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Dobbiamo lanciare l’allarme. Il coronavirus porterà probabilmente alla “guerra virale”, un terzo inaspettato tipo di guerra, dopo la guerra guerreggiata e la guerra fredda. Non si tratta tuttavia di almanaccare sulla guerra giusta o ingiusta. L’allarme concerne il “bellum omnium contra omnes” che nello stato di natura Thomas Hobbes immaginò. Il 20 aprile 2020 il prezzo del petrolio è diventato negativo. Sì, negativo! I produttori hanno pagato gli acquirenti per indurli a ritirare la merce, così non comprata ma regalata. Il petrolio in omaggio.
Il mondo si è capovolto in una notte. L’oro nero è diventato carta straccia. L’indomani ha esitato 2 dollari a barile.
Vuol dire 0,01 centesimi al litro! L’economia mondiale è largamente basata sul petrolio. L’economia di alcune nazioni è quasi interamente basata sul petrolio. La “guerra virale” non sarà dunque una guerra “per” il petrolio, ma una guerra “da” petrolio. Poiché l’economia mondiale non riprenderà vigore in pochi anni, le nazioni che vivono di petrolio e gas, per esempio Arabia Saudita, Russia, Nigeria, Venezuela, Iran, potranno impoverirsi ed essere agitate da sommovimenti interni.
La Cina beneficerà del petrolio a prezzi stracciati, ma non basterà, perché il popolo cinese, per quanto sottoposto alla dittatura del partito comunista, non troverà tutti i posti di lavoro finora assicurati da una crescita impetuosa.
I produttori di petrolio, Stati Uniti in testa, non potranno manovrare oltre un certo limite per innalzarne il prezzo. La duratura stagnazione spingerà tutti i Paesi a giocare sporco, chi più chi meno. Uno stato di guerra strisciante e subdola, come un virus appunto, si stabilirà all’interno della comunità internazionale.
Parlando di nazioni, il coronavirus, finché non debellato, le cambierà, anzi le ha già cambiate, in peggio.
Non in meglio, secondo chi lo spera. Nell’abbondanza e nella vittoria, i popoli riescono persino ad essere generosi. Nelle ristrettezze e nel tracollo, no.
Come gl’individui, la paura di perdere il poco rimasto rende le nazioni aggressive e infide. Per conservare e accrescere quel poco, può trascinarle a rischiare molto, se non tutto.