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La psicologia delle masse si nutre di paure, speranze, bugie utili, verità scarse e profezie che si autoavverano, una mistura ben assortita che trova la sua precisa allocazione in ogni popolo. Gli italiani, per esempio, s’arrampicano di quando in quando alle favole oscure del grande architetto, dei poteri forti o del complotto per spiegare cose che per gli umani in genere hanno altre motivazioni.
Non è possibile, secondo questa scuola di pensiero, che le cose, in una società complessa, accadano per le leggi imperscrutabili del caso: ci dev’essere per forza una mano ( qualche volta “la manina”) che le muove e le agita in un senso piuttosto che in un altro. Generalmente seguendo i famosi teoremi del Murphy, per cui tutto finisce col danno nostro personale.
Ma non divaghiamo: è tornato in questi giorni a fare la sua capatina nella scena pubblica il fantasma del complotto, stavolta ai danni del Presidente del Consiglio pro tempore. Si legge: a Luglio lo faranno fuori. Chi?
Si legge ancora: il Pd. Per andare a far cosa? Un governo Pd, Forza Italia, Cinque Stelle. Ammappela!!! Sulle prime impressiona e sembra un sussurro di qualche gola profonda del palazzo. Perché la notizia appare verosimile: che il capo del governo rappresenti un campione mondiale di equilibri precarissimi, come un surfista americano sulle sponde della Byscane Bay di Miami in un giorno di burrasca, è noto.
Così com’è noto che il Pd sia da tempo in sofferenza e che Berlusconi sia da altrettanto tempo impegnato a cercare ogni occasione per distinguere la sua politica dai sodali della destra, aprendo platealmente persino al famigerato MES.
Ma questo basta per dire che a luglio, cioè tra una settimana, il governo salterà? Per citare i citati, “mi si consenta” di dubitare. Non solo perché Conte ha mostrato fino ad oggi una insuperabile capacità di resilienza- o se volete di resistenza- che illustra a uno a uno tutti gli anticorpi circolanti nel suo sistema immunitario, ma soprattutto perché, appunto, non c’è il disegno dei complottisti. Pulsioni, si, desideri, parecchi ( figurarsi!), di prenderne il posto.
Ma un progetto come quelli che usavano una volta ( e riuscivano, però, anche allora pochissimo), una cosa “cotto e mangiato”, non è alle viste. La forza di Conte è la sua non- forza parlamentare, insieme al capitale di consenso popolare derivante dal ruolo ricoperto e, ancora di più, la mancanza di un disegno alternativo plausibile. Certo, abbiamo visto veramente di tutto in questi ultimi mesi, ma, diciamolo pure: sembra a qualcuno credibile che, prima della fine di un’estate in cui già siamo e che vedrà una campagna elettorale per elezioni regionali a forte caratura nazionale ( impegnerà un terzo della popolazione italiana), Forza Italia, PD e Cinque Stelle, impegnati negli stessi giorni a guerreggiarsi contro nei territori, si mettano ad amoreggiare per un nuovo governo, avendo a capo chi, poi?
No, non credo al grande vecchio ne’ al grande complotto. Troppo difficile, troppo raffinato.
Azzardo. Tutti prefigurano un autunno complicato, di lacrime e sangue. Il tempo per cambiare assetto di marcia potrebbe essere quello.
Ma, attenzione, è anche il più pericoloso per i subentranti. Staremo a vedere: è un tempo nuovo e lo scrivono attori che hanno fatto scuole diverse. Anche se nessuno, però, ha mai studiato architettura.