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Caro Direttore, sono grato per l’attenzione riservata all’iniziativa dell’Ordine per lo sviluppo delle piattaforme telematiche in ogni settore della giustizia, ma segnalo che il titolo dell’articolo di sabato 25, laddove definisce quello di Milano un “Coa controcorrente”, può ingenerare un equivoco. La proposta dell’Ordine riguarda le piattaforme su cui vengono depositati gli atti, come si deduce chiaramente dal paragone con il PCT (processo civile telematico), non anche le “udienze da remoto” che è tutt’altro argomento. L’impegno di Milano è per la dematerializzazione delle carte, non delle persone. Sicchè non è “controcorrente”, anzi confido sia condiviso da tutta l’Avvocatura.
Con viva cordialità.
Il Presidente Avv. Vinicio Nardo