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Con la scomparsa di Paolo Bonaiuti se ne va un pezzo della storia di Forza Italia.
Anzi, la sua vicenda personale e politica esemplifica meglio di altre il percorso del movimento fondato da Silvio Berlusconi. Il suo allontanamento da Forza Italia e dall’ex premier, cui era stato legato da oltre 18 anni di collaborazione, scaturì da problemi umani più che politici. La sua fedeltà a Berlusconi non sarebbe stata scalfita da fratture o contrasti di carattere politico.
In fondo, Bonaiuti, come tanti altri, lasciò Forza Italia per aderire al movimento fondato da Angelino Alfano per restare fedele alla primigenia vocazione liberale e moderata di Forza Italia e, ancor di più, per ' aiutare' Berlusconi a restare fedele a se stesso. Solo in seguito, la rottura umana nata da vicende di cui non rimarrà traccia nella grande storia ma in tante storie personali sì, divenne una rottura politica.
Questo avvenne in occasione della formazione del governo Letta e successivamente di quello guidato da Renzi. Due scelte cruciali in cui si decise il futuro di Forza Italia e del nostro Paese.
Da quel momento la storia di Forza Italia è segnata per sempre.
Il socialista libertario e laico Bonaiuti, con la sua raffinata cultura e la sua garbata e graffiante ironia di giornalista, lo aveva capito subito. E gli rimase l'amarezza di non aver saputo convincere Berlusconi: per il suo bene.