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Dopo la Germania anche l’Italia, ultimo Paese europeo ad esprimersi sulla nuova micromobilità urbana, ha dato il via libera alla circolazione di monopattini e hoverboard elettrici nei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti. Il provvedimento, voluto dal Ministero dell’Ambiente di comune accordo con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, punta ad incentivare forme di trasporto sostenibili e più “green” in grado di garantire il diritto alla mobilità nelle aree urbane già costrette a fare i conti con un trasporto pubblico locale soggetto a severe limitazioni anti contagio nella delicata fase post Covid- 19.
Non sono mancate le polemiche in tutta Europa. L’ok di Berlino è arrivato dopo un lungo braccio di ferro che il Ministro dei Trasporti ha dovuto fronteggiare con automobilisti, pedoni e ciclisti convinti che gli e- rollers provochino caos e incidenti nelle città tedesche. A Parigi, dove si contano oltre 15mila monopattini circolanti destinati a diventare 40mila entro la fine dell’anno, la sindaca Anne Hidalgo è corsa ai ripari introducendo limiti
severi e delimitando le aree percorribili dedicate. A Barcellona i monopattini possono viaggiare solo sulle piste ciclabili e a Madrid, dove la circolazione è autorizzata anche nelle zone 30 km/ h, sono rigidamente regolamentati. Negli Stati Uniti, primo mercato mondiale con un valore di 15 miliardi di dollari, l’anno scorso si sono verificati più di mille incidenti che hanno coinvolto i veicoli elettrici sui marciapiedi e, secondo i dati raccolti da Consumer Report nei 110 ospedali interpellati, i ricoveri accertati sono stati oltre duemila.
Monopattini e incidenti. Un binomio che appare sempre più spesso anche nelle pagine di cronaca delle città italiane. Nel solo mese di luglio, a Milano, sono 4 gli incidenti stradali gravi che hanno coinvolto monopattini elettrici di ultima generazione tanto che, in Regione Lombardia, c’è già chi pensa di proporre l’uso obbligatorio del casco. Anche il Presidente dell’ACI si è espresso in merito reclamando azioni mirate, interventi di prevenzione e maggior sicurezza stradale per chi usa i veicoli elettrici. La procura di Milano, in collaborazione con la Polizia Locale, sta indagando su tutti gli incidenti stradali rilevati a partire dal 1° maggio scorso in cui siano stati interessati i monopattini elettrici. La richiesta degli atti e l’elenco delle sanzioni amministrative imposte ai conducenti per violazione del Codice della Strada, serviranno a monitorare la situazione in città mettendo in atto, ove necessario, l’inasprimento di misure restrittive e l’adozione di provvedimenti mirati.
Se per la sanità la pandemia è stato uno tsunami da gestire in corsa, per gli altri settori della sfera pubblica i necessari adeguamenti si presentano non meno complessi, ancorché differenti tra loro. Il lockdown ha concesso poco tempo per organizzarsi e alcuni pilastri della nostra società come la giustizia e i servizi per la fruizione culturale subiranno importanti stravolgimenti. Ma sarà il mondo della mobilità, specialmente quello del trasporto pubblico locale, a subire l’impatto più forte.
A differenza di altri, i servizi di trasporto pubblico hanno dovuto continuare ad operare per garantire a tutte le classi sociali accessibilità e spostamenti nelle città.
Affrontare in modo capillare il problema della sicurezza nel rispetto della normativa anti Covid- 19 su ogni singolo tram, bus o metro urbani è molto difficile e alcune città, per annullare il rischio di propagazione del contagio, stanno sviluppando nuove piste ciclabili e adattamenti dello spazio cittadino che possano garantire un’alternativa. Le inevitabili conseguenze saranno mezzi urbani semivuoti, a causa delle norme di distanziamento sociale e decine di migliaia di lavoratori destinati ad operare in perdita. Il “buono mobilità”, pensato per favorire il decongestionamento delle aree urbane, rappresenta la risposta alle crescenti esigenze di una mobilità nuova e più individuale imposta dal Covid- 19 ma anche più sostenibile, a seguito dei gravi problemi di inquinamento delle città. In una parola: riorganizzazione.