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Decidere di nominare alla guida della commissione diritti umani del Senato una signora che neanche un anno fa aveva messo un “mi piace” su un post di un suo amico nel quale si chiedevano “forni” ( anziché appartamenti), per gli stranieri, e cioè si mostrava un apprezzamento, quantomeno indiretto, per lo sterminio degli ebrei e dei rom realizzato dai nazisti, beh, diciamo che non è una grande idea. È come chiedere al generale Custer di occuparsi dei diritti dei pellerossa, o proporre al Ku Klux Klan di organizzare il riscatto dei neri d’America. Comunque c’è pochissimo da scherzare. Perché la cosa è avvenuta davvero. Ieri la senatrice Stefania Pucciarelli, leghista, classe ‘ 67, è stata eletta presidente della commissione diritti umani del Senato. E Stefania Pucciarelli, giusto un anno fa mise quel “mi piace” al post dell’amico che occhieggiava alle SS. E la stessa Stefania Pucciarelli un mese fa proponeva, con un post stavolta scritto di suo pugno, di spianare i campi dei rom ( cioè di uno dei popoli sterminati da Hitler).
Ieri, dopo l’elezione, la senatrice Pucciarelli si è mostrata stupita delle polemiche. Ha detto che non ha niente di cui chiedere scusa per quel “like” al post del suo amico, perché il “like” era al suo amico e non al post, e che poi quando si accorse della gaffe si dissociò e si scusò, e che comunque non c’era nessun reato e infatti il giudice che ha esaminato il caso ha archiviato tutto. Io non ho dubbi sul fatto che non ci fosse nessun reato. Lo ho scritto tantissime volte: trovo insensati, nel ventunesimo secolo, i reati di opinione, anche quando le opinioni espresse sono atroci, come quelle di chi mostra simpatia, o comunque comprensione, per il nazismo.
Il problema non è se c’è un reato, e neppure se c’è o no il diritto di fare politica, di stare in parla- mento, di condurre tutte le battaglie politiche che si vuole, anche le più reazionarie, anche quelle contro i rom, o i rifugiati politici o chi vi pare a voi. È fuori discussione che questo diritto esiste e che a chiunque spetta il rispetto per il suo lavoro di rappresentante del popolo.
Il problema è che la maggioranza di governo ha deciso di preferire a Emma Bonino ( che da anni si occupa di diritti umani, e lo fa con grande professionalità, ed è conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo) una signora della quale è legittimo sospettare, quantomeno, che sia fortemente xenofoba, e che in ogni caso ha commesso una gaffe che a lei non sembra molto grave ( ed è grave proprio il fatto che a lei non sembri grave) ma che invece è gravissima, perchè è una atrocità giustificare l’olocausto ed è una atrocità doppia o tripla invocarne la ripetizione.
Che messaggio vuole dare la maggioranza di governo al paese, decidendo questa nomina nel posto che fino a qualche mese era di Luigi Manconi? Un messaggio molto semplice: «Amici, è finita la pacchia, questa storia dei diritti dei deboli e degli stranieri ci ha rotto le palle, ora si cambia e la commissione per i diritti umani si occuperà solo dei diritti degli italiani, e dei cristiani, e tutti gli altri al rogo». Non è così?
Evidentemente è così. L’elezione della senatrice Pucciarelli è stata una provocazione consapevole. Una affermazione da Marchese del Grillo: «Qui comandiamo noi, e delle opposizioni, e delle forze democratiche e liberali, e dei progressisti e dei vecchi conservatori, e degli intellettuali, e dei giornalisti puttane e sciacalli, di tutti questi noi ce ne freghiamo» . Ci sono due cose da capire. La prima riguarda la maggioranza e la seconda l’opposizione.
Possibile che nella maggioranza ( sia all’interno del movimento di Grillo sia tra i legisti) non ci siano componenti ostili a questa politica xenofoba ( e talvolta il termine xenofobo è un eufemismo)? E possibile che sia considerato ordinaria amministrazione l’uso spregiudicato di idee totalitarie e violente allo scopo di sfruttare e moltiplicare un’ondata reazionaria nell’opinione pubblica?
Lo chiedo con sincerità. Vorrei davvero sapere, ad esempio, cosa pensano i capi del 5 Stelle della nomina della senatrice Pucciarelli. E cosa pensano personaggi autorevoli della Lega, come per esempio l’on Giorgetti, o per esempio il governatore Zaia, o l’ex ministro Maroni.
La seconda domanda invece è rivolta alle opposizioni. Ho l’impressione che si stia affermando un certo sentimento di rassegnazione. Cioè che sia passata l’idea che ormai è andata così, che questa è la direttrice di marcia, che le “pulsioni” della parte più reazionaria del governo, che coincidono con quelle della maggioranza dell’opinione pubblica, si siano affermate e che non vale la pena di perdere tempo per opporsi. Meglio riorganizzare le proprie truppe, scavarsi una tana, aspettare che la bufera passi. Stanno così le cose? Speriamo di no.