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Luana Zanella, capogruppo dei Verdi-Sinistra alla Camera
«La maternità surrogata? Sono fermamente contraria. Ma non credo che voterò la proposta di legge di Fratelli d’Italia, perché non centra l’obiettivo. Al Parlamento dico: apriamo un dibattito sul riconoscimento di questi bambini nati da coppie omogenitoriali, che devono essere salvaguardati». Luana Zanella è la capogruppo dei Verdi- Sinistra alla Camera, ma parla soprattutto da «ecofemminista» quando ribadisce la sua posizione sulla gestazione per altri. Una pratica degradante secondo la deputata, che però al “reato universale” agitato dal centrodestra preferirebbe contrapporre un’azione culturale a livello internazionale. Insieme a una legge in materia di filiazione che tuteli tutti i bambini e distingua tra i nati da due donne tramite pma, e quelli nati tramite Gpa.
Onorevole, perché è contraria alla maternità surrogata?
L’aspetto più importante per me, è che la pratica della Gpa parcellizza la maternità, programmando una rottura violenta tra il bambino e la gestante, che sia dal punto di vista giuridico che antropologico corrisponde alla madre. È il principio che ci rende tutti uguali da milioni di anni: mater semper certa est. Ciò che rende possibile la Gpa è lo sviluppo della tecnoscienza, insieme a un mercato da miliardi di dollari l’anno. Un business che sfrutta il corpo umano, in particolare il corpo fecondo femminile, dopo aver sfruttato la natura in ogni modo.
Da “ecofemminista”, quale lei si definisce, esclude che per le gestanti possa trattarsi di una scelta libera, di autodeterminazione?
Non lo escludo, altrimenti avrei poca stima delle mie simili. Ma consapevolmente o meno questa donna sta commettendo qualcosa di grave sul piano della rottura simbolica e dell’etica, che lede la sua stessa dignità. Ne faccio una battaglia soprattutto culturale: non ci autodeterminiamo come individui assoluti, slegati dalla realtà. Bisognerebbe allora avere il coraggio di mettere in discussione la forma della famiglia contemporanea, facendo entrare una sorella o un’amica nel progetto procreativo di una coppia.
Una sorta di “famiglia allargata”? Come accade per esempio con la Gpa in Inghilterra.
Le persone che hanno fatto ricorso alla Gpa sottolineano spesso di aver mantenuto una relazione con la madre surrogata. Ma quella per me non è una relazione, piuttosto è un surrogato di una relazione. Non è la stessa cosa. Quando il bambino viene strappato dalla madre cui è legato simbioticamente si produce un trauma. Anche il latte materno gli viene negato.
Ma può capitare a qualunque donna di non poter allattare.
Tutto può accadere, ma non lo si programma.
Come giudica la proposta di legge di Fratelli d’Italia che vuole rendere la Gpa reato universale? La voterà?
Non credo che voterò a favore, perché l’obiettivo di abolire a livello internazionale la maternità surrogata non si raggiunge così. Sono a favore di un’azione sul piano internazionale, come è stato fatto ad esempio con le mutilazioni genitali femminili. Non credo che colpendo i cittadini italiani si colpisca il business. Il diritto penale non è una bacchetta magica, soprattutto se non è accompagnato da un lavoro sul piano culturale.
La ministra Roccella propone una “sanatoria” per i bimbi già nati tramite Gpa. Che ne pensa?
La sanatoria non vuol dire nulla. Invito la ministra a venire in Commissione, per spiegare cosa vuol dire. Qui non parliamo di edifici abusivi, parliamo di bambini in carne e ossa. Io sto definendo una proposta di legge in questo senso, che accolga le indicazioni della Cassazione e della Corte Costituzionale per colmare quel vuoto normativo che viene denunciato dalla magistratura, cercando di responsabilizzare il legislatore.
A proposito del riconoscimento all’anagrafe dei bimbi nati da coppie omogenitoriali, il tribunale di Milano ha operato una distinzione tra i figli nati da due donne tramite fecondazione eterologa, e i bimbi nati da due uomini tramite Gpa. Che ne pensa?
La capisco bene. C’è una distinzione fondamentale tra le coppie di donne che fanno ricorso alla fecondazione eterologa e le coppie eterosessuali o gay che utilizzano la Gpa. Le prime non infrangono l’ordine pubblico costituzionale e non sono punibili. E inoltre c’è la madre, il principio mater semper certa non viene leso.
Nella sua legge manterrà questa distinzione?
Sì. Bisognerebbe cambiare anche la legge 40 e rendere accessibile la pma in Italia alle donne.
E per i bimbi nati da Gpa?
La Corte Edu lo ha ribadito nella sua ultima sentenza. Il bambino va sottratto alla incertezza e alla precarietà, ha il diritto alla vita privata e familiare e allo status filiationis. In questo caso il genitore intenzionale può ricorrere alla stepchild adoption, sulla quale bisogna intervenire perché diventi una procedura rapida e certa, dando al genitore che non abbia un legame biologico con il figlio la possibilità di diventare tale senza il consenso dell’altro.
Sarebbe a favore del matrimonio egualitario?
Assolutamente sì.
Come commenta ciò che è avvenuto a Padova?
Mi sento vicina alle donne di Padova, e mi interrogo su come mai sia avvenuto. Sapremo meglio prossimamente, non voglio affrettare i giudizi. Ma annullare un provvedimento di anni fa mi è sembrato un eccesso di zelo.