«Nenache io che sono un "berluscologo" sono in grado di capire cosa passi per la testa di Berlusconi in questo momento». Fabrizio Cicchitto ironizza sulla fase confusionale del centro destra italiano. Forza Italia è allo sbando e la Lega è divisa tra la linea lepenista di Salvini e l'approccio dialogante di Salvini. Il Ncd per ora sta a guardare, osservando con interesse le mosse di Stefano Parisi, l'ex candidato sindaco a Milano che vorrebbe riunificare tutto il "vecchio" centrodestra sotto un unico cartello elettorale in vista delle Politiche. Per farlo ha convocato una convention dei moderati a Milano, prevista a metà settembre.Onorevole Cicchitto, Parisi scalda i motori, sembra voglia fare sul serio. Ma riuscirà nel suo intento di riunificare il centro destra?Il punto è che le forze del centro destra hanno due tendenza di segno opposto per cui è molto difficile trovare una mediazione. Ce n'è una molto chiara, ribadita anche oggi a suon di insulti da Salvini, che è quella di cavalcare la tigre fatta di populismo, razzismo e contrapposizione. Poi ci sarebbe una linea moderata centrista, rispetto alla quale noi di Ncd abbiamo giocato in anticipo, offrendo a tutti un servizio non riconosciuto. Perché se a suo tempo Alfano non avesse mantenuto il sostegno al governo Letta saremmo andati a elezioni anticipate. Questa seconda linea vorrebbe riaggregare il centro destra cercando di smontare e smussare le posizioni estreme, creando le condizioni o per un governo di unità nazionale oppure per un'alternanza in cui il però il segno di centro sia molto forte.In ogni caso, dunque, lei immagina un centro destra senza Lega?Quelle di cui ho parlato sono due tendenze irriducibili: o prevale una o prevale l'altra. Non mi sembra che sia facile, visti i soggetti in campo, una mediazione. Anche se è vero che nella Lega c'è gente come Maroni che sarebbe disponibile a una linea un po' più moderata del suo partito. A parte lui, tutti i giorni assistiamo a un attacco selvaggio nei confronti di Parisi, a cominciare dai capi gruppo.Un attacco che non arriva solo dalla Lega. Ieri, il senatore Matteoli ha detto di non aver ancora «capito che compito abbia» Parisi.C'è una parte di Forza Italia, soprattutto quella nordica, che è appesa per motivi elettorali al rapporto coi leghisti. Alcuni si relazionano con Maroni, ma altri, come Toti, hanno un rapporto diretto con Salvini. Poi ci sono quelli come Matteoli e Gasparri che non sopportano un nuovo ingresso che modificherebbe i rapporti di forza all'interno di un gruppo dirigente superstite. Per questo la loro posizione converge con quella dei due capigruppo Brunetta e Romani, con quella di Toti e con quella di Gelmini. L'obiettivo è fare un "sindacato di blocco" che metta in guardia Berlusconi dal possibile matrimonio con Parisi, sostenendo la necessità di radicalizzare i toni per non perdere consensi elettorali.Lei crede invece che si possa ancora "sfondare" al centro?Estremizzare il confronto avrebbe una logica se ci muovessimo ancora all'interno di un sistema bipolare. Ma il richio è che Lega e Forza Italia scuotano l'albero per poi lasciare al Movimento 5 stelle la possibilità di raccogliere i frutti. In questo caso mi riferisco soprattutto alla posizione assunta da questi due partiti sul referendum costituzionale. Non hanno capito che se va tutto a "scatafascio", con una precipitazione del momnento elettorale, la partita non sarà certo Brunetta a condurla. La guideranno Grillo, Di Maio e Di Battista.E che partita sta giocando Silvio Berlusconi?Secondo me è in preda a un'incertezza di fondo. Ovviamente è da lui che dipende la vita o la morte politica di Parisi. Ma non sono in grado di dire cosa sceglierà, alla fine, in mezzo a tutto questo marasma. Secondo me, non ha ancora deciso nulla.Anche se per ora non ci sono inviti ufficiali, parteciperà alla convention organizzata da Parisi?Credo che Parisi faccia una convention senza alcun invito politico. O almeno, lo spero per lui. Penso che chiamerà attorno a sé esponenti, diciamo così, della società civile, visto che ha una buona rete di relazioni in quel mondo. Poi se tutto questo si traduce in un'operazione politico-elettorale non ne ho idea.Basterà il sostegno della società civile per la nascita di un soggetto politico?No. È importante ma non sufficiente, serve la spinta dei partiti.Se dovesse fallire questo tentativo, come si presenterà il centro destra nel 2017 o nel 2018?Con la bava alla bocca.Nella speranza che non si voti con l'Italicum... Sperando che si arrivi al 2018, dunque sperando che Renzi vinca il referendum, e che da qui al 2018 si determinino degli sconvolgimenti rispetto alla situazione attuale.