PHOTO
Brunetta
Forza Italia sta attraversando momenti di forte indecisione in vista del referendum sul taglio dei parlamentari. Onorevole Brunetta, lei come li sta vivendo?
Continuo a sognare e il sogno ricorrente è che il centrodestra e il centrosinistra nei prossimi giorni facciano un patto sia per votare No al referendum sia per una grande riforma costituzionale con il superamento del bicameralismo perfetto, il presidenzialismo, un nuovo federalismo e una riduzione ragionata e strutturale del numero dei parlamentari. Una vera riforma della Costituzione per avere non minore ma maggiore rappresentanza, con una conseguenza straordinaria: se tutti i partiti, tranne il Movimento 5 Stelle, votassero No, si chiuderebbe una volta per tutte la stagione dell’antipolitica e del populismo e si tornerebbe alla fisiologica dialettica parlamentare, dove centrodestra e centrosinistra sono legittimati a vicenda e si affrontano nel normale gioco democratico.
Sa che Lega e Fratelli d’Italia non sono d’accordo, vero?
Io guardo i sondaggi e vedo che in molte regioni parti maggioritarie degli elettori della Lega la pensano esattamente così, basta vedere l’ultimo sondaggio sulla Toscana. Anche porzioni molto rilevanti di Fratelli d’Italia sono per il No. Penso che i gruppi dirigenti dei partiti dovrebbero ascoltare molto di più i loro elettori ma d’altronde Berlusconi l’ha detto in maniera chiara: libertà di scelta per gli elettori, mentre Salvini l’ha fatto intendere.
Pensa che l’election day con le Regionali favorirà il Sì?
Abbinando referendum e Regionali il governo pensava di mettere a punto una furberia tendente a portare voti al Sì, ma si sta verificando il contrario. Laddove si vota c’è maggior consapevolezza della politica vera, tanto nel centrodestra quanto nel centrosinistra, da far capire che il Sì è un imbroglio agli italiani. Come può un candidato chiedere voti per il consiglio regionale e al tempo stesso chiedere di votare Sì per diminuire la rappresentanza in Parlamento ? É una contraddizione tanto che nessuno delle migliaia di candidati alle regionali, tranne i grillini, sta facendo campagna per il Sì e forse neanche loro.
Nell’opinione pubblica però il Sì sembra essere fortemente in vantaggio, non teme una debacle esponendosi così direttamente per il No?
Penso che in molte regioni vincerà alla grande il No, perchè il taglio della rappresentanza favorisce i più forti e penalizza i più deboli e gli elettori lo sanno. C’è poi la questione del Sud, dove la politica è rimasta ultimo baluardo di rappresentanza. Il Sud, che ha fatto vincere il Movimento 5 stelle, ora è stato tradito dai pentastellati.
Sulla base del sogno di cui parlava prima, ci sarà un contatto con il Pd prima della direzione del partito?
In questo momento il maggior partito del centrodestra e il maggior partito del centrosinistra vivono una condizione di ricatto: Salvini è stato ricattato dal M5S pur di fare il governo Conte I e il Pd è stato altrettanto ricattato dai cinque stelle per fare il Conte II. Un riforma costituzionale non può essere figlia di due ricatti incrociati. Centrodestra e Centrosinistra si mettano d’accordo per dire basta ai ricatti del MSs. Salvini lo ha già fatto, non capisco cosa aspetti Zingaretti…
Beh, con il No cadrebbe il governo…
Lei crede? La maggioranza sta vivendo un tutti contro tutti, basta vedere al distratto sui servizi segreti, ma l’uno è indispensabile per l’altro. Ad oggi abbiamo l’egemonia politica di un movimento morente che non ha più valori, per quanto strampalati fossero, e che è una variabile impazzita che sta facendo male al nostro Paese. Basti pensare al No senza ragioni ai 37 miliardi del Mes che potrebbero salvare le nostre scuole e la nostra sanità. Continuo a sognare che torni la buona politica, la razionalità e il dialogo tra le forze politiche.
Arriverà un’indicazione esplicita di Berlusconi prima del referendum?
Non voglio tirare per la giacchetta Berlusconi, che ha detto cose sagge e intelligenti ma che ad oggi sono già molto chiare ed esplicite: ha detto che il taglio è uno spot dei grillini e un imbroglio, cosa deve dire di più?
Beh, dal suo punto di vista potrebbe dire di votare No…
Berlusconi è Berlusconi, Brunetta è Brunetta. Io sto facendo campagna per il No e se i partiti non vogliono aumentare il “distanziamento politico” dai loro elettori dovrebbero interpretare con grande acume l’onda di No che sta montando nel Paese.
Non pensa che il Sì potrebbe essere un primo passo verso altre riforme, magari fatte dal centrodestra?
Questo è un argomento presente nell’opinione pubblica, ma come fa la gente anche solo a pensare una stupidaggine del genere? Come può essere un taglio nato solo dalla demagogia essere prodromico di riforme strutturali? Non vorrei che dopo tutto questa confusione, magari con la vittoria del Sì, tra qualche mese durante uno spettacolo Grillo dicesse: «Avevo scherzato». Per favore, diciamo basta a tutto questo.