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Lo spread vola e il rischio dell’aumento dell’Iva fa tremare i mercati che temono una nuova contrazione dei consumi. Insomma, la crisi di governo non ha mandato in fibrillazione solo i palazzi della politica ma anche quelli dell’economia e della finanza.
A cominciare da piazza Affari che ieri ha registrato un - 2.2% del Ftse Mib cede il 2,21%.
L'unica a ' tifare' per la caduta del governo gialloverde è, in deciso rialzo, nell'auspicio che un nuovo esecutivo senza il Movimento 5 Stelle interrompa l'iter di revoca delle concessioni autostradali.
Ma l’effetto crisi si è sentito soprattutto sullo spread: il differenziale tra Btp e Bund, schizzato già ieri di oltre 10 punti, ieri ha sfiorato quota 240 posizionandosi poi a 231 punti con il rendimento del titolo decennale italiano all' 1,71%.
In rialzo anche i tassi dei Bot annuali messi all'asta. Il Tesoro ha collocato 6,5 miliardi di titoli con rendimento allo 0,107%, in aumento di 17 centesimi rispetto all'asta del mese precedente.
Ma tutti gli occhi erano puntati sul giudizio di Ficht. Proprio ieri era atteso il giudizio dell’agenzia di rating che, in qualche modo, avrebbe potuto influire sulla crisi di governo.
Ora gli occhi dei mercati saranno puntati per il verdetto S& P previsto per la fine ottobre Entro il 15 di quel mese, infatti, il governo dovrà trasmettere alla Commissione Ue il Documento programmatico di bilancio ( Dpb) sul quale il 30 novembre Bruxelles esprimerà il parere finale. Insomma, la crisi politica italiana trascina con se l’economia non solo del belpaese ma dell’intera Europa.