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«Spero che la proposta faccia strada perché siamo tutti qui a parlare del conflitto tra politica e magistratura ma pochi pensando al modo più semplice per risolverlo cioè separare i poteri». Risponde così il senatore leghista Claudio Borghi sull’idea, lanciata da Tommaso Calderone, capogruppo forzista in commissione Giustizia alla Camera, di ripristinare in toto l’immunità parlamentare. La stessa cosa proposta anche dalla Fondazione Einaudi.
«Sono andato a vedere nello specifico cosa proponeva la Fondazione Einaudi e oggettivamente propongono una cosa di una semplicità affascinante, cioè riscrivere l’articolo 68 così com’era in Costituzione - continua Borghi - Penso che sia una proposta sulla quale ragionare e sicuramente io la firmerò e darò il mio sostegno: sarebbe opportuno avere diverse adesioni quantomeno per discuterne in Parlamento».
Certo non sarà facile, anche nella stessa maggioranza c’è chi non è d’accordo cioè gran parte di FdI a eccezione del ministro della Difesa Guido Crosetto e di pochi altri, ma Borghi è fiducioso.
«Se qualcuno ha soluzioni migliori si faccia avanti, questa è di certo una soluzione perché il giorno dopo sparirebbe di colpo il problema della politicizzazione dell’attività dei magistrati - insiste - Sarebbero contenti gli stessi magistrati perché credo che il magistrato vero, cioè quello che vuol fare seriamente il proprio lavoro, non sia contento dell’accusa di essere mosso da chissà quali idee, e sarebbero contenti i cittadini, i quali avranno la garanzia che il loro voto non verrà stravolto o minacciato da cose che non hanno niente a che fare con la democrazia».
Ma, come detto, è in primis il governo a non volersi intestare la proposta, come ribadito dal viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, che pur parlando di «interessamento» ha specificato che «al momento» è necessaria «la massima concentrazione sulle riforme costituzionali e gli interventi normativi già sottoposti all’esame del Parlamento». Insomma, il ripristino dell’articolo 18 non è la priorità. «Sarebbe utile lasciar lavorare il Parlamento puntualizza tuttavia Borghi Spesso si parla dell’eccessivo interventismo dell’esecutivo... ebbene, facciamo che questa volta l’esecutivo si rimette al Parlamento e a quel punto si toglie anche qualsiasi problema di paternità».
Alla conferenza stampa di presentazione del disegno di legge della Fondazione Einaudi erano presenti, oltre a Borghi, anche Alberto Bagnai, Andrea Ostellari, sottosegretario alla Giustizia del Carroccio che si è dichiarato a favore e il capogruppo al Senato, Massimiliano Romeo, segno dell’unità leghista sul tema.