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Ci sono volute settimane, forse mesi, e probabilmente è servito anche l’aiuto di qualche coraggioso 007, ma alla fine la verità è venuta a galla: il Parlamento italiano è un covo di avvocati. Lo scoop è arrivato dal Fatto quotidiano, il giornale di Travaglio che ha una visione delle cose talmente manichea da considerare la giurisdizione divisa in buoni a cattivi: da un lato i magistrati – i buoni naturalmente – dall’altro i cattivi, gli avvocati. E sì, il mondo in bianco e nero di Travaglio e soci vive di contrasti senza mediazioni e i loro profeti intingono sempre la penna nel fiele e nell’odio. E capita assai spesso che l’obiettivo di tanto “amore” sia l’avvocato, ovvero colui che si si ostina a difendere i diritti di chi è indagato pretendendo, pensate, il rispetto delle garanzie e della Costituzione. E così se in Parlamento le cose vanno male la colpa, naturalmente, è degli avvocati: “Le elezioni del 2018 sono state una manna dal cielo per gli Azzeccagarbugli nostrani. Gli avvocati eletti in Parlamento sono ben 132, 87 a Montecitorio e 45 a Palazzo Madama. Un record considerando che nella legislatura precedente (la XVII) erano 113”, scrive il Fatto. Poi la scottante verità: “Non c’è altra professione che sia più rappresentata nelle due Camere”. Eppure, quelli del Fatto, prima di chiedere una legge sul “clamoroso conflitto di interesse” incarnato dalla figura del parlamentare-avvocato, potrebbero considerare un paio di cosette. La prima: in Parlamento si va per proporre e votare leggi e questa cosa potrebbe aiutare i giornalisti di Travaglio a considerare l’ipotesi che in effetti, come dire, una laurea in giurisprudenza potrebbe essere di una certa utilità. Almeno così devono averla pensata i costituenti visto che dei 516 eletti, più di 80 erano avvocati, dunque una proporzione ben più alta di quella “denunciata” (sic!) da Travaglio. Senza considerare che tra questi vi erano nomi del calibro di Piero Calamandrei, Ivanoe Bonomi, Lelio Basso, solo per citarne alcuni. Tutti avvocati che, pensate un po’ cari amici del Fatto, hanno lasciato in dote un libricino piccolo ma preziosissimo formato da 139 articoli: si chiama Costituzione della Repubblica italiana. Infine un appello: avvisate Travaglio che il suo premier ideale – quel tal Giuseppe Conte – beh, anche lui è un avvocato…