In Italia le piccole e micro imprese costituiscono la colonna portante del nostro Sistema Paese, perché insieme rappresentano oltre il 99% di tutte le imprese attive ( circa il 95% solo le microimprese), quasi il 70% degli addetti dei settori dell’industria e dei servizi e più del 50% in termini sia di valore aggiunto sia di fatturato. In questo momento di crisi e fragilità per l’economia nazionale e globale è necessario pensare nell’immediato a tutelare le imprese esistenti e le fragili economie delle microimprese nate da poco. Inoltre, si deve progettare la ripresa economica in una fase che definirei post bellica, nella quale molti micro e piccoli imprenditori che in questi anni hanno investito per creare lavoro si trovano ora gravati da debiti e da grandi punti interrogativi circa il futuro della loro azienda. L’epidemia Covid 19 rischia di mettere in ginocchio tutto il sistema economico italiano. Muovendo da questa preoccupazione, il nostro compito come Ente pubblico è quello di mettere a sistema tutte le intelligenze e le risorse, tutto il capitale umano a nostra disposizione e utilizzare gli strumenti di cui il governo ci ha dotato per impedire che il lock- down dichiarato durante l’emergenza diventi una situazione stagnante e perenne.
L’azione promossa dall’Ente si concretizza nella missione del recupero socio- economico dei ‘ non bancabili’: coloro che non possono essere beneficiari di un credito ordinario perché sprovvisti di garanzie reali, ma che volendo avviare un’attività d’impresa possono utilizzare la garanzia dello Stato e richiedere il microcredito per sviluppare il proprio progetto imprenditoriale, assistiti dai servizi di tutoraggio prestati dai tutor formati dall’Ente ed iscritti in un apposito Elenco nazionale previsto a norma di legge. Il governo italiano ha emanato nel decreto Cura Italia del 17 marzo una serie di provvedimenti atti ad agevolare la micro, piccola e media impresa. Di questi alcuni sono rivolti in particolare modo a quanti utilizzano il microcredito. Per meglio illustrare ai beneficiari, ai tutor, agli agenti sul territorio e agli intermediari finanziari le misure previste il centro studi dell’Ente Nazionale per il Microcredito ha prodotto un vademecum utile a soddisfare le richieste più comuni di aziende e professionisti, pubblicato sul sito dell’Ente www. microcredito. gov. it
Nello specifico il governo ha adottato dei provvedimenti che vanno, da una parte, a sollevare tutte le microaziende nate grazie al microcredito, da una situazione di difficoltà iniziale con la moratoria sui mutui contratti per l’avvio o lo sviluppo dell’attività. Questa è la prima buona notizia relativa al provvedimento chiamato Cura Italia perché innanzitutto permette a queste giovani aziende di non avere oneri in questo momento di crisi in cui molte delle attività devono rimanere chiuse.
In questo momento risultano di particolare interesse per la minore imprenditoria e per gli stessi operatori di microcredito anche le disposizioni che, in materia di moratoria ( sospensione delle rate o allungamento della durata del finanziamento) consentono a tali operatori di accedere alla garanzia del Fondo PMI beneficiando della conferma d’ufficio della garanzia e senza valutazione del merito di credito dei soggetti beneficiari finali, evitando in tal modo la procedura ordinaria di approvazione della garanzia stessa, che comporterebbe un allungamento dei tempi incompatibile con l’urgenza del momento.
Dall’altra parte tra le misure governative è stato previsto l’aumento del finanziamento di microcredito da 25mila a 40 mila euro per le imprese che, in determinati casi, potrà essere portato addirittura a 50mila euo. In particolare questa misura dovrebbe essere resa operativa con i decreti che verranno emanati nel mese di aprile, come confermato dal viceministro all’economia Castelli. Questo ci consentirà di sostenere e dare maggiore liquidità a tutte quelle aziende esistenti che dovranno ripartire ma soprattutto sarà il motore della ripresa perché consentirà di infondere quella necessaria forza finanziaria alle nuove aziende che potranno nascere grazie al microcredito. L’innalzamento della soglia del microcredito prevista dalle disposizioni del decreto CuraItalia rappresenta un’innovazione in grado di favorire in modo significativo la ripresa economica per le attività micro- imprenditoriali e di lavoro autonomo. Si tenga conto che la sezione speciale Microcredito del fondo di garanzia per le PMI ha accolto, nell’ultimo triennio di operatività, oltre 10 mila operazioni di microcredito per imprese operanti prevalentemente nei settori del commercio e della ristorazione.
Sulla base di questi dati, stimiamo che l’innalzamento della soglia del microcredito a 40mila e, quando previsto, a 50 mila, unitamente alla possibilità di ottenere un microcredito agricolo avvalendosi della garanzia del fondo ISMEA, abbia un impatto di crescita dei volumi del microcredito del 35%.
Nel prossimo triennio si prevede che il microcredito consentirà la creazione di circa 15 mila nuove attività micro- imprenditoriali e di lavoro autonomo con 700 Milioni di euro di finanziamenti concessi per sostenere la ripresa economica con un impatto in termini occupazionali stimabile in oltre 35 mila posti di lavoro creati.
* presidente Ente Nazionale per il Microcredito