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STRADE MORTALI SU 15 DENUNCE DI INCIDENTI PLURIMI 35 DECESSI SULL'ASFALTO
120 in meno rispetto ai 910 nei primi nove mesi del 2021 (- 13,2%), e 137 casi in meno rispetto al periodo gennaio- settembre 2020
Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di settembre sono state 536.002, in aumento del 35,2% rispetto alle 396.372 dei primi nove mesi del 2021 (+ 46,2% rispetto alle 366.598 del periodo gennaio- settembre 2020 e + 14,4% rispetto alle 468.698 del periodo gennaio- settembre 2019).
Gli infortuni sul lavoro con esito mortale denunciati all’Istituto entro lo scorso mese di settembre sono stati 790, 120 in meno rispetto ai 910 registrati nei primi nove mesi del 2021 (- 13,2%), sintesi di un calo delle denunce osservato nel quadrimestre gennaio- aprile (- 30,9%) e di un incremento nel periodo maggio- settembre (+ 8,6%), nel confronto tra i due anni. Si registrano 137 casi in meno rispetto al periodo gennaio- settembre 2020 ( 927 decessi) e 10 in più rispetto al periodo gennaio- settembre 2019 ( 780 decessi).
I dati rilevati al 30 settembre di ciascun anno evidenziano a livello nazionale per i primi nove mesi del 2022 un incremento rispetto al pari periodo del 2021 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 342.863 del 2021 ai 471.543 del 2022 (+ 37,5%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un aumento del 20,5%, da 53.509 a 64.459.
Nello scorso mese di settembre il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un + 33,3% nella gestione industria e servizi ( dai 339.466 casi del 2021 ai 452.566 del 2022), un - 3,2% in agricoltura ( da 20.297 a 19.651) e un + 74,2% nel conto Stato ( da 36.609 a 63.785).
L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente nel Sud (+ 48,9%), seguito da Isole (+ 45,2%), Nord- Ovest (+ 42,2%), Centro (+ 38,2%) e Nord- Est (+ 20,1%). Tra le regioni con i maggiori aumenti percentuali si segnalano principalmente la Campania (+ 89,7%), la Liguria (+ 61,2%) e il Lazio (+ 58,2%).
L’aumento che emerge dal confronto di periodo tra il 2021 e il 2022 è legato sia alla componente femminile, che registra un + 57,9% ( da 140.999 a 222.638 denunce), sia a quella maschile, che presenta un + 22,7% ( da 255.373 a 313.364). L’incremento ha interessato sia i lavoratori italiani (+ 37,5%), sia quelli extracomunitari (+ 26,3%) e comunitari (+ 21,8%).
Dall’analisi per classi di età emergono incrementi generalizzati in tutte le fasce. Quasi la metà dei casi confluisce nella classe 40- 59 anni.
A livello nazionale i dati rilevati al 30 settembre di ciascun anno evidenziano, pur nella provvisorietà dei numeri, un decremento per i primi tre trimestri del 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021, solo dei decessi avvenuti in occasione di lavoro, scesi da 731 a 574 per il notevole minor peso delle morti da Covid- 19, mentre quelli in itinere sono passati da 179 a 216. Il calo ha riguardato soprattutto l’Industria e servizi ( da 767 a 668 denunce), seguita da Conto Stato ( da 45 a 25) e Agricoltura ( da 98 a 97). Al 30 settembre di quest’anno risultano 15 denunce di incidenti plurimi avvenuti nei primi nove mesi, per un totale di 35 decessi, tutti stradali. Anche nel periodo gennaio- settembre 2021 gli incidenti plurimi erano stati 15, sempre per un totale di 35 decessi, 21 dei quali stradali.