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La prima manifestazione dell’era Salvini, ministro dell’Interno,, è quella che si è svolta sabato scorso a Roma organizzata dall’Usb, unione sindacale di base. Il corteo aveva come centro la lotta contro le disuguaglianze sociali. Precari, lavoratori sottopagati, senza casa e naturalmente migranti. Nello striscione di testa infatti erano presenti numerosi braccianti africani, così come lo era Soumaila Sacko ucciso sabato 2 giugno nella piana di Gioia Tauro in Calabria. [embed]https://youtu.be/o1YgHUF3lG0[/embed] Sull’iniziativa anche l’eco della chiusura dei porti e la vicenda Aquarius.Più di 5000 persone hanno percorso le strade di una capitale nella morsa del caldo, poche parole d’ordine ma molto chiare. Nessuna differenza nello sfruttamento tra italiani e migranti.A riassumere il carattere dell’iniziativa le parole di Aboubakar Soumahoro, il sindacalista che difende proprio le lotte dei braccianti: «non si può parlare di giustizia sociale se non c’è l’antisessismo, se non c’è l’antirazzismo, l’antifascismo». La solidarietà dunque assume carattere nuovo in questa fase dell’Italia, non solo accoglienza o buonismo come viene declinato dall’opinione pubblica comune ma come strumento per una costruzione sociale diversa.