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«Il bilancio è sicuramente molto positivo; sia per la crescente attenzione istituzionale ( i messaggi del presidente della Repubblica e dei ministri della Giustizia e del Lavoro, ndr) e sia per il proficuo confronto tra avvocati giuslavoristi, non solo sul pluralismo delle loro posizioni, ma anche con imprenditori, sindacalisti e rappresentanti delle organizzazioni internazionali», dichiara l’avvocato Aldo Bottini, presidente degli Avvocati giuslavoristi italiani ( Agi), al termine del convegno nazionale, dal titolo “I tempi e i luoghi di lavoro”, organizzato a Verona la scorsa settimana dall’associazione dei lavoristi. «Solo una visione ampia e sovranazionale, europea, permetterà di affrontare i nodi sociali ed economici dell’occupazione e dell’innovazione tecnologica.E in questo gli avvocati giuslavoristi danno un contributo di metodo e di contenuti», prosegue Bottini, introducendo un tema che è stato molto dibattuto: quello della Gig economy. «Si vogliono affrontare - precisa Bottini - questioni legate alla dignità dei lavoratori e alla adeguatezza dei compensi, ma forse si trascurano la portata dell’innovazione rappresentata dalle piattaforme tecnologiche, e la irriducibilità delle prestazioni alle categorie consolidate». «I “lavoretti” non riguardano solo chi ha perduto il posto di lavoro, ma anche chi intende eseguire servizi a intermittenza, durante un impegno prevalente del tutto diverso, come lo studio.Irrigidire queste prestazioni per legge, e affidare alla sola contrattazione soluzioni più flessibili può essere un controsenso e un boomerang: perché i rappresentanti dei riders dovrebbero favorire una contrattazione che riduca le tutele “conquistate” per legge?», si domanda il presidente dei lavoristi. «Senonché resta senza risposta un’altra domanda: tutele scritte per legge ma difficilmente sostenibili nella realtà, consolidano il mercato e la dignità dei lavoratori, o lo smantellano e favoriscono prestazioni non tracciabili e senza nessuna tutela?», puntualizza Bottini. A fargli eco, Tania Scacchetti, segretaria confederale della Cgil: «Tutti hanno posto una domanda sul modello di sviluppo Gig economy: possiamo permetterci un’economia centrata sullo sfruttamento, o sulla scarsità di tutele, del lavoratore? E dovrebbero porsela in primis i consumatori quando chiedono servizi aggiuntivi ma non sono disposti a compensarli adeguatamente». «Le nuove tecnologie rappresentano una opportunità da cogliere e favorire per la conciliazione dei tempi lavoro/ famiglia. Penso ai giovani genitori e al costo economico e ambientale connesso al raggiungimento del posto di lavoro» . È stato il commento della ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, a proposito dell’emendamen-to dell’esecutivo al decreto riders. «Il governo è disponibile a confrontarsi per migliorare le norme, a tutela delle imprese e dei lavoratori.Vogliamo costruire un mercato del lavoro più rispondente ai bisogni dei lavoratori, senza intaccare l’organizzazione aziendale. Sono percorsi paralleli, non più antitetici e di contrapposizione», ha poi concluso il ministro.