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Per la sua pizzeria a Francoforte sul Meno, in Germania, ha scelto il nome "Falcone e Borsellino". E ai due magistrati uccisi dalla mafia nel 1992 ha anche intitolato alcuni piatti del menu. Sui muri del locale ha appeso la celebre foto di Tony Gentile, che ritrae i due giudici insieme, e accanto ha messo l'immagine di don Vito Corleone interpretato da Marlon Brando nel film Il Padrino. Tutti intorno buchi a simboleggiare fori di proiettile.
A quel punto la sorella del giudice Giovanni Falcone, ha richiesto al Tribunale tedesco di inibire al proprietario del locale, Constantin Ulbrich, di utilizzare il nome Falcone nell'intestazione della pizzeria. Venerdì il deposito del verdetto: ricorso respinto perché, scrive il tribunale, sono passati quasi 30 anni dalla morte di Falcone e il tema della lotta alla mafia «non è più così sentito tra i cittadini». Inoltre - prosegue la sentenza - il giudice ha operato principalmente in Italia e in Germania è noto solo a una cerchia ristretta di addetti ai lavori e non alla gente comune che frequenta la pizzeria.
A nulla sono valsi i documenti prodotti dalla Fondazione Falcone e dalla sorella del magistrato assassinato a riprova della fama internazionale e in particolare della notorietà in Germania del magistrato palermitano. «È una sentenza che ci addolora molto. Proprio nel momento in cui il valore del lavoro e dell'eredità umana e professionale di Giovanni Falcone viene riconosciuto a livello mondiale, un magistrato di un paese che soffre sulla sua carne il pesante ingombro della presenza delle mafie scrive un verdetto simile», dice Maria Falcone. «Meno di due mesi fa è stata approvata all'unanimità da 190 Paesi una risoluzione che riconosce il contributo dato da Falcone alla lotta al crimine organizzato internazionale».
L'Aiga: «La Germania onori la memoria di Falcone e Borsellino»
L'Associazione Italiana Giovani Avvocati (Aiga) «esprime sgomento e rammarico per la decisione del Magistrato tedesco che, in spregio al sacrificio umano di Falcone e Borsellino, ha respinto il ricorso della professoressa Maria Falcone».
«Per la Giustizia tedesca, a quanto è dato leggere dalle motivazioni della sentenza - sottolineano i giovani avvocati - l’operato di Falcone e Borsellino sarebbe noto solo ad una ristretta cerchia di addetti ai lavori in Germania, perché i due magistrati hanno operato in Italia e non sarebbero conosciuti oltre i confini nazionali». In particolare, il Presidente dell’Aiga, Antonio De Angelis, afferma: «I Giudici Falcone e Borsellino sono esempio indiscusso ed indiscutibile di probità e amore per la Giustizia, e auspichiamo in un intervento immediato dei ministri Bonafede e Di Maio affinché ne riaffermino il loro valore internazionalmente riconosciuto».
«Un provvedimento simile», continua la vice presidente dell'Aiga, Simona Tarantino, «ci addolora profondamente, e mette in luce quanto ancora si debba fare affinché il sacrificio di sangue dei Giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino non venga vanificato e resti vivo nel cuore di tutti quelli che credono nello Stato di diritto e nella necessità di continuare a lottare in nome della giustizia e della verità».
In attesa di un provvedimento d'appello che annulli e riformi integralmente quello appena emanato, l'Aiga «auspica che il Guardasigilli, il Ministro degli Esteri e le Istituzioni tutte si attivino affinché venga pubblicamente riconosciuto dal Governo Tedesco, non solo l’errore del loro Magistrato, ma anche l’importanza internazionale della figura dei Giudici Falcone e Borsellino come esempio di abnegazione e sacrificio, ponendo fine all'inaccettabile accostamento che del nostro Paese si fa con la Mafia».