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AULA DEL SENATO
Domani o al più tardi mercoledì: il ddl che introduce il reato universale di maternità surrogata potrebbe essere presto legge. Già approvato alla Camera nel luglio 2023, il testo approda questa settimana in Aula al Senato senza modifiche rispetto al testo licenziato a Montecitorio, pronto per l’ok definitivo.
Si tratta della proposta di Carolina Varchi, deputata di Fratelli d’Italia e prima firmataria del ddl, fortemente voluto e già presentato da Giorgia Meloni nella scorsa legislatura, che punta ad estendere la perseguibilità del reato anche al cittadino italiano che faccia ricorso alla gestazione per altri all’estero. Il testo consta di un solo articolo e interviene sul comma 6, articolo 12, della legge 40 del 2004, che già punisce con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600mila euro a un milione di euro “chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità”.
Il disegno di legge è stato approvato lo scorso luglio dalla commissione Giustizia di Palazzo Madama, con il mandato alla relatrice Susanna Donatella Campione di Fratelli d’Italia a portare il testo all’esame dell’Aula. Nel corso della seduta era stato bocciato l’emendamento della Lega, presentato con il parere contrario del governo e respinto da tutte le forze politiche, che prevedeva un’ulteriore stretta: fino a 10 anni di carcere e 2 milioni di multa. Respinti anche tutti gli emendamenti soppressivi presentati dalle opposizioni, che parlano di “obbrobio giuridico” e propongono (con gli opportuni distinguo) la possibilità di regolare la gestazione per altri (Gpa) in forma “solidale”.
Se la norma dovesse passare senza intoppi, come previsto, resterà da sciogliere il nodo relativo al riconoscimento dei bambini nati maternità surrogata. Considerata una legge bandiera di Fratelli d’Italia, oltre che un deterrente per scoraggiare il ricorso alla pratica nei paesi dove la Gpa è legale, la norma non affronta la questione relativa alla trascrizione o registrazione degli atti di nascita formati all'estero. E per Filomena Gallo, segretaria dell'Associazione Luca Coscioni, sarà inapplicabile perché priva di fondamento giuridico.
“Se questo testo dovesse essere approvato anche al Senato e diventare legge, sarebbe una legge ingiusta e discriminatoria, un moralistico manifesto politico. Se diventasse legge, verrebbe subito impugnata perché è giuridicamente inapplicabile in quanto ignora il principio della doppia incriminazione, che è alla base del diritto penale. Ovvero: per punire in Italia un reato compiuto in un altro paese è necessario che sia considerato un reato anche lì. Le persone che dall’Italia accedono a queste tecniche in altri paesi scelgono stati con normative che rispettano e tutelano i diritti delle persone coinvolte e il consenso libero della donna gestante è al centro delle tutele insieme ai nati. La nostra battaglia è per una legge che riconosca e tuteli i diritti di tutte le parti coinvolte, in un percorso di gravidanza per altri solidale, vietando lo sfruttamento e promuovendo l’autonomia e la libertà di scelta. Prima di tutti i diritti dei figli, delle bambine e dei bambini che sono nati grazie alla GPA, che dovrebbero essere protetti e non usati per una dichiarazione politica. Siamo pronti ad assistere nei tribunali e in ogni sede le persone che saranno vittime di questa legge ingiusta che non protegge le donne da possibili abusi ma colpisce solo le famiglie e i nati”, spiega Gallo.
L’Associazione Luca Coscioni ha elaborato una proposta di legge depositata lo scorso anno al Senato dal senatore Ivan Scalfarotto (Italia Viva) e alla Camera dei deputati dall’onorevole Riccardo Magi (+Europa), per regolamentare la gravidanza per altri solidale, contro ogni forma di sfruttamento e abuso e, con alcune modifiche, dalla senatrice Mariolina Castellone e altri (Movimento 5 stelle). Domani sarà in piazza per la manifestazione organizzata da Famiglie Arcobaleno a Roma, in piazza Vidoni dalle ore 12. “L’obiettivo della manifestazione – si legge in una nota - è ribadire il sostegno alle famiglie, ai diritti dei bambini e delle bambine nati da Gpa”.