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Il tribunale di Milano
Nessun allarme. Dall'Ordine degli avvocati di Milano arriva un invito alla calma a proposito della notizia pubblicata ieri dal Sole 24 Ore circa la possibilità che Milano abbia perso la sede del Tribunale unificato dei brevetti (Tub) in uscita da Londra per la Brexit. E a confermare che non c’è nulla da temere è il ministero degli Esteri Antonio Tajani, che ieri ha annunciato l’accordo tra Italia, Francia e Germania per l’istituzione a Milano della sezione distaccata della Divisione centrale del Tub.
«La decisione del Praesidium, pubblicata sul sito del Tub di assegnare d’ufficio - provvisoriamente - le competenze alle sedi di Parigi e Monaco è, seppur criticabile, un atto avente natura cautelativa, emesso per permettere l’entrata in vigore del sistema il primo di giugno, in attesa della decisione del Comitato amministrativo circa l’assegnazione della vacante sezione della Divisione centrale», dichiara Nino La Lumia, presidente del Coa del capoluogo lombardo. Milano è da tempo in corsa per le competenze che erano della sede di Londra. In particolare per quanto riguarda i brevetti nel settore chimico e farmaceutico. «Continuiamo a pensare che la scelta di Milano - aggiunge La Lumia - sia da sostenere con decisione e vigore. Siamo convinti che il nostro Paese saprà compiere tutti i dovuti passi che consentano a Milano di ottenere la divisione della sede centrale del Tub. Vogliamo sperare che tutti i passaggi istituzionali e burocratici vengano seguiti con la massima sollecitudine».
«In ogni caso - commenta Cristiano Bacchini, coordinatore della Commissione IP e Antitrust del Coa Milano - ciò non compromette nulla. Milano continuerà ad avere la Divisione locale con tutte le competenze previste dal trattato. Per quanto riguarda invece la Divisione Centrale, i casi relativi alle azioni di revoca dei brevetti in via principale saranno temporaneamente e fintantoché non interviene una decisione del Comitato Amministrativo sul punto, suddivisi tra Monaco e Parigi, posto che solo a quest’ultimo organo è concesso il potere, a determinate condizioni, di modificare il trattato».
Il 28 aprile scorso, il ministro della Giustizia Carlo Nordio era venuto a Milano dove aveva visitato, insieme ai vertici della magistratura e dell’avvocatura milanese, gli uffici già destinati ai giudici che si dovranno occupare di questa materia a partire dal prossimo primo giugno. La pubblicazione della notizia ha suscitato ieri numerose polemiche politiche. «È inaccettabile e gravissimo che i procedimenti del Tribunale unificato dei brevetti passino a Parigi e a Monaco di Baviera, lasciando al palo Milano. Il nostro Paese deve agire con la massima tempestività, per evitare un autentico scippo», ha dichiarato il senatore e capogruppo di Forza Italia Pierantonio Zanettin. Ed in serata sono arrivate le rassicurazioni da parte del governo che tutto si è risolto e che non ci saranno problemi per Milano. «L’intesa sarà formalizzata nel prossimo Comitato amministrativo», ha affermato Tajani.