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Mentre in Italia il dibattito sul cosiddetto suicidio assistito è ancora in corso, in Australia si procede su altre strade. IL CASO Kerry Robertson, una donna di 61 anni malata di cancro terminale, si avvalsa di una legge dello stato di Victoria che permette di poter decidere sul proprio fine vita.In realtà a livello federale il suicidio assistito è illegale, ma ogni singolo stato può decidere una propria legislazione in materia. La donna era affetta da un tumore alla mammella fin dal 2010, ma purtroppo il male era progredita estendendosi ad altri organi vitali rendendo insopportabile proseguire con un’esistenza “normale”. COME FUNZIONA LA LEGGE .La legge di Victoria è entrata in vigore nel 2017 non senza un aspro dibattito, attualmente i malati possono fare richiesta di un farmaco che induca alla morte. Le norme sono molto strette e permettono un controllo sulle decisioni dei pazienti.Bisogna avere un’età di almeno 18 anni, una previsione di vita di meno di 6 mesi. Chi decide di ricorrere ad una tale legislazione deve rivolgersi ad almeno 3 medici specializzati, poi una commissione verifica che i pazienti non abbiano subito imposizioni da parte di terzi.