Italia in prima linea nel condannare l’uso della violenza sessuale sulle donne come arma di guerra nelle zone di conflitto. Ad accendere i riflettori sul tema è la senatrice di Fratelli d'Italia Susanna Donatella Campione, la cui risoluzione è stata approvata all’unanimità dalla commissione politica dell’Osce in corso a Bucarest: il documento è stato sostenuto da 47 parlamentari di 16 Paesi.

«La violenza sessuale contro le donne è una vera e propria piaga nei conflitti armati. In molte zone di guerra, viene utilizzata non soltanto come arma per umiliare e terrorizzare le comunità ma anche come tattica per eliminare una popolazione. Le donne non decidono le guerre ma ne pagano le conseguenze, spesso sul loro corpo che tragicamente è diventato terreno di guerra. Dobbiamo lavorare insieme per contrastare queste atrocità, garantire giustizia e proteggere le vittime», ha spiegato la parlamentare italiana. Già promotrice del convegno che si è tenuto lo scorso aprile nella sala Capitolare del Senato alla presenza di due delegazioni straniere, ucraina e israeliana, che hanno portato a Roma le loro drammatiche testimonianze. Tra cui quella della parlamentare della Knesset Shelly Tal Meron, che aveva raccontato le atrocità perpetrate il 7 ottobre negli attacchi di Hamas contro i kibbutz al confine di Gaza e al festival musicale Supernova nel deserto del Negev.

«La risoluzione approvata dalla commissione affari politici dell’Osce si pone in parallelo con il disegno di legge a mia prima firma attualmente in esame nella commissione giustizia del Senato che delinea il reato come crimine universale», ha spiegato ancora Campione, la cui proposta mira a dare sistematicità legislativa alla materia.

Nella risoluzione «l’Assemblea Parlamentare dell’Osce condanna senza riserve la violenza sessuale come arma di guerra e incoraggia iniziative per identificare i responsabili e garantire riparazione alle vittime». Il documento sottolinea l’esigenza di potenziare i sistemi di monitoraggio e di segnalazione per comprendere meglio l’estensione e gli effetti devastanti della violenza sessuale nelle zone di guerra al fine di fornire strumenti efficaci per combattere il fenomeno. La risoluzione impegna altresì «l’assemblea nel contrasto della violenza sessuale contro le donne e a valutare ulteriori azioni per rafforzare la cooperazione internazionale in materia».