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Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte Costituzionale
«Il sistema delle spoglie va rimeditato non per una esigenza immediata e diretta, va rivisto con freddezza nella riforma e nel funzionamento della pubblica amministrazione. Non è una questione da affrontare con urgenza perché questo mese scadono i termini entro cui il governo può provvedere a rinnovare gli incarichi». Così il presidente emerito della Corte costituzionale, Cesare Mirabelli, che intervenendo con l'Adnkronos afferma: «Si rinnovino gli incarichi e poi si pensi ad una riforma in un quadro complessivo e nella considerazione delle diverse figure».
Il problema secondo Mirabelli è di metodo: «La questione dello spoils system va connessa e inserita con calma e freddezza nel contesto complessivo della Pubblica amministrazione, al fine di garantirne i principi costituzionali alla base: la sua imparzialità e il suo buon andamento, quindi la sua efficienza». Tanto più che è la stessa «imparzialità della Pubblica amministrazione ad assicurare proprio il versante politico; è la dirigenza amministrativa che a servizio dello Stato deve essere neutrale rispetto all'indirizzo politico, di cui attua le scelte nella garanzia della legalità, da autrice delle leggi secondo un indirizzo».
Il presidente emerito prende ad esempio la figura dei capi di gabinetto: «Sono consiglieri di stato, avvocati di stato, alti funzionari. Godono di un leale rapporto di tipo fiduciario con il ministro di riferimento che va al di là della ideologia politica. Il ministro crede nella capacità tecnica del capo gabinetto a dare veste corretta ad un impulso politico, ad attuare gli indirizzi».
«Non è detto tra l'altro - fa presente Mirabelli - che tra ministro e capo gabinetto intercorrano le stesse idee. Ed aggiungo che in determinate amministrazioni tradizionalmente ci si rivolge a un personale che fa parte della Pubblica Amministrazione: il Capo gabinetto del ministero dell'Interno sarà sempre un prefetto; così come quello agli Esteri potrebbe essere un segretario generale della Farnesina. E' uno spoils system interno, cioè una nomina fiduciaria in un contesto», conclude il presidente emerito.